Mi sembravano tanto importanti quelle date che la maestra
scriveva sulla lavagna e che ricopiavo sul quaderno. Mi impressionava
soprattutto il progredire dei numeri: 1956, 1957. Non avrei mai immaginato che
un giorno avrei potuto scrivere 2020: fantascienza.
E pensare – se gli anniversari hanno un senso – che è
passato mezzo secolo dalla mia oblazione: che sia la volta buona?
Come si diceva una volta? Anno nuovo vita nuova?
Mi è sempre piaciuta l'idea del "ricominciare" ma adesso, chissà perché, mi suona meglio: "proseguire", "andare avanti", forse perché colgo di più il continuum...
Nessun commento:
Posta un commento