venerdì 3 gennaio 2020

E batteràcci a nodo a nodo con quello bastone


“E se… uscirà fuori con uno bastone nocchieruto, e … batteràcci a nodo a nodo con quello bastone; se noi tutte queste cose sosterremo pazientemente e con allegrezza…  o frate Leone, scrivi che in questo è perfetta letizia”.
Lo ricordo ancora, dopo anni e anni, quel “batteràcci a nodo a nodo con quello bastone”, che leggemmo quando iniziammo a studiare la storia della letteratura italiana.
Chi non ricorda almeno qualcuno dei Fioretti di san Francesco? Volgarizzazione del 1300 di un’opera attribuita a Ugolino da Montegiorgio, sono scritti in una lingua fresca e bella.

Li ho riletti di seguito, per intero, in questo periodo natalizio. È stato un riposo.
Mi ha colpito innanzitutto che Francesco non sia stato isolato dai suoi compagni. È la testimonianza di un’esperienza vissuta insieme, dove ognuno mette in rilievo il bene dell’altro e ne gode. Bernardo, Elia, Egidio, Leone, Masseo, Chiara, Rufino, Silvestro, Antonio da Padova  si stagliano con la loro distinta personalità e insieme sono uniti da un unico ideale.
Traspare il senso dell’incanto, della bellezza del nuovo progetto di vita, leggero, capace di attirare e coinvolgere, atto a cambiare la società senza imposizioni, con il convincimento della testimonianza.
Eccetto l’ultima parte, che attinge ad altre fonti, lo scritto è sereno, mai polemico, anche se proviene dal gruppo degli Spirituali. Infonde pace.
Infine è sorprendente come termina ognuno dei 53 fioretti: “A lode di Gesù Cristo”. Non sono a lode di Francesco e dei suoi compagni, tutto è a lode e gloria di Cristo o di Cristo benedetto o  espresso con parole analoghe. Tutto vive e si muove verso Cristo.
Non ha importanza stabilire ciò che è storico, frutto di affidabile tradizione orale, e ciò che è soltanto leggenda o pura fantasia. L’effetto dell’operazione è ripresentare il clima delle origini, far rivivere il senso della fraternità e degli iniziali ideali di umiltà, semplicità, povertà, innamorare della vita evangelica come l’hanno vissuta Francesco e i suoi primi compagni, così che essa permanga in tutta la sua purezza.


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