Ambrogio, Agostino, Damaso, Girolamo, Massimo di Torino, Gregorio Magno, Beda…. Ognuno di questi grandi si è sentito ispirato a parlare di una ragazzina di 12, 13 anni, una delle tante martiri di Roma dei primi secoli, di cui sappiamo pochissimo. Sappiamo comunque che ha subito il martirio ed è quanto basta.
“Sono promessa a
Cristo, più bello del sole e della luna, signore degli angeli. – Così le fa dire la liturgia – Con il suo anello mi ha impegnata e ha posto sul mio
capo la corona di sposa. Rallegratevi, fate festa con me, ora vivo accanto a
lui nella splendida dimora dei santi. Ti ho tanto cercato, e ora contemplo il
tuo volto; tanto sperato, e ora sei mio; in terra ti ho amato senza misura, ora
sono tua per sempre”.
Mentre al prefetto romano che la interrogava e le propone le nozze per non essere uccisa, avrebbe detto: “Mi avrà che mi ha scelta per primo”.
Le avrà dette, non le avrà dette tutte queste
parole?
Ha fatto ben di più che dire belle parole: ha dato la vita!
Sgozzata
in quella che oggi è Piazza Navona, è sepolta sulla via Nomentana, nelle
catacombe che prendono nome da lei.
Ancora
una volta storia, arte e spiritualità si fondono in armonia e danno sprone al
cuore.
Nessun commento:
Posta un commento