martedì 28 gennaio 2020

Eugenio de Mazenod a san Leolino


 

Scartabellando tra i miei fogli trovo una bella lettera di Carmelo Mezzasalma, fondatore della comunità di San Leolino, che mi rimette in comunione con questa comunità e con tutti i carismi:

S. Leonino, 25 gennaio 2005

Carissimo P. Fabio,
grazie alla generosità di tua sorella e di tuo cognato, certamente sollecitati da te, abbiamo avuto il tuo libro "Eugenio De Mazenod raccontato dagli amici" e di cui ti ringraziamo con particolarissimo calore: quale straordinaria idea ti è venuta di scrivere queste singolari "interviste" che ci riportano la bellissima figura di Sant'Eugenio in una maniera così viva e così vicina a tutti noi!
Abbiamo divorato, per così dire, il libro tutto d'un fiato per riportarne un'impressione indimenticabile di come i carismi nella Chiesa, ad onta di tutte le nostre intellettualizzazioni e delle nostre miopie postmoderne, sono sempre realmente vivissimi, solo che vogliamo ascoltarli con l'impegno del cuore.
A dieci anni dalla canonizzazione del Fondatore degli Oblati di Maria Immacolata, questo tuo libro è il modo più suggestivo e più spirituale per evocarne lo spessore umano e spirituale con una precisione e una sinteticità davvero ammirabili e si capisce anche la fierezza, nel senso alto della parola, con cui hai sempre vissuto la spiritualità del tuo nobile Fondatore, l'intima gioia e fedeltà che ti ha portato a seguirlo nella vita della Chiesa e della sua Missione.
Grazie, grazie di cuore per questa efficacissima testimonianza che ci dà speranza e tanto incoraggiamento a vivere, a nostra volta, la fede e la missione anche oggi.
Ah, davvero Sant'Eugenio de Mazenod non è una figura del passato, è una splendida figura di Fondatore e di Santo che può essere onorato anche con una forma moderna di dialogo come l'intervista, ma per farne risaltare meglio quell'anima apostolica di cui, ahimè, oggi sembriamo tutti difettare!

Ma, a questo proposito, devo aggiungere qualcosa di personale.
Dopo aver letto questo tuo libro, sono tornato immediatamente, e per la seconda volta, alla tua biografia "Eugenio De Mazenod. Un carisma di missione e di comunione". E questa volta è accaduto qualcosa di straordinario, a livello spirituale ho trascorso giorni bellissimi di preghiera e di meditazione con Sant'Eugenio, confrontandomi, passo dopo passo, con la sua esperienza e con la sua fede e, alla fine, ne ho ricavato una grande grazia anche per ciò che riguarda il piccolo "seme" della nostra Comunità ancora nei suoi difficili inizi, indubbiamente a motivo della cultura in cui viviamo.
E il carisma degli Oblati, a cui tu appartieni per grazia di Dio, ha conosciuto inizi meno difficili? Tu non nascondi niente, nell'uno e nell'altro tuo libro, mentre si fa sempre più chiara la constatazione che Dio agisce sempre nelle luci e nelle ombre della storia con la sua Croce benedetta.
S. Eugenio, in povere parole, mi ha comunicato una partecipazione profonda al mistero di comunione e di missione di Gesù che non è possibile dire con un discorso umano. Sia ringraziato il Signore per questo dono tanto inaspettato e immeritato.

Ah, se tutti noi riuscissimo a capire di come i carismi nella Chiesa possono trarre alimento e forza l'uno dall'altro! I nostri particolarismi, i nostri infausti soggettivismi, in questo campo delicato e seminato solo dallo Spirito Santo, dovrebbero essere deplorati con ogni mezzo tanto sono freddi e meschini: Gesù opera sempre nell'unità della Chiesa con schizzi e pennellate differenti, ma creando sempre una mirabile e imprendibile armonia che possiamo intuire soltanto nella preghiera più autentica e più viva. (…)

Tuo aff.mo in Cristo
Carmelo Mezzasalma
E tutti della comunità di San Leolino

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