lunedì 27 gennaio 2020

Oblati e Suore della Sacra Famiglia insieme


Le Suore della Sacra Famiglia di Bordeaux furono fondate nel 1820 da padre Pietro Benvenuto Noailles (27 ottobre 1793 - 8 febbraio 1861). Questi aveva cercato di creare una comunità di sacerdoti a cui affidare l’Associazione della Santa Famiglia, che comprendeva nove branche più migliaia di laici, ma il tentativo non riuscì. Propose all'arcivescovo di Bordeaux di prenderla sotto le sue cure, poi si rivolse ai gesuiti, ai domenicani, ai missionari del Calvario di Tolosa. Niente.

Nel novembre 1856, padre Delpeuch, un missionario Oblato di Talence, arrivò a Martillac, per predicare una missione parrocchiale. La situazione nella parrocchia era piuttosto dolorosa. Il parroco, pochi giorni prima, aveva cacciato dalla chiesa tutti gli uomini della parrocchia. P. Delpeuch raccomandò la missione alle preghiere di un gruppo di suore di vita contemplativa che vivevano nel territorio della parrocchia e che appartenevano all’Associazione di padre Noailles, poi iniziò le visite a tutte le famiglie, invitando gli uomini ad un incontro tutto per loro. La missione ebbe un gran successo.
Così padre Delpeuch propose alle suore, un’unione spirituale di preghiere tra le due congregazioni. Naturalmente, avrebbero consultato i rispettivi Fondatori.
Così l’Oblato entrò in relazione con il Fondatore della Sacra Famiglia. Padre Delpeuch raccontò delle difficoltà che aveva incontrato nella missione di Martillac, dei mezzi che aveva usato per superarle e dei risultati che aveva ottenuto. Al che padre Noailles rispose: "Venti anni fa predicavo la stessa missione, trovavo le stesse difficoltà, utilizzavo gli stessi mezzi e ottenevo gli stessi risultati". Sorse subito una bella amicizia tra i due.

Fu così che alcuni mesi più tardi p. Noailles andò a trovare p. Delpeuch dicendogli che pensava di affidare l’Associazione delle sue suore agli Oblati di Maria Immacolata.
L’Oblato gli disse: “L’unico che può convincere mons. de Mazenod ad accettare questo progetto è l'arcivescovo di Tours”. “Sono già stato da lui e ci metterà una buona parola”. L’arcivescovo Guibert era infatti il figlio prediletto di mons. de Mazenod, un Oblato nel quale aveva tantissima fiducia.
Di ritorno dalla sua visita in Inghilterra, il vescovo de Mazenod passò a salutare l’amico Guibert a Tours che subito gli parla del progetto di affiliazione con le suore. De Mazenod conosceva già le suore: anni prima, nell'ottobre 1840, le aveva chiamato a Marsiglia per una fondazione nella sua città episcopale, aveva benedetto la casa e celebrato la prima messa nella loro cappella. Ma mai avrebbe pensato ad associarle ai suoi Oblato. Con Guibert andò subito a Bordeaux a incontrare p. Noailles, a visitare le case delle suore…

In breve, all’inizio di gennaio 1858, si firmava un documento di “affiliazione” delle suore agli Oblati. Da allora comincia una grande storia che vedrà le due Società insieme in tanti luoghi di missione…


Due anni dopo i due fondatori muoiono a poca distanza l’uno dall’altro. Sul letto di morte Noailles dice: “Voglio che le mie Figlie indirizzino verso i cari Oblati di Maria l’affetto e la fiducia che mi hanno sempre mostrato... Il mio desiderio più ardente è che li rendano felici come hanno reso felice me... Ma agli Oblati chiedo per le suore la tenerezza, la devozione paterna che il buon Signore mi ha dato nei loro confronti”.
E de Mazenod: "Dite alle suore che le ho molto amate. Dite loro che voglio che le due Famiglie siano sempre ben unite, che formino una sola famiglia: saranno felici e forti in questa unione fraterna”.

Oltre agli aspetti giuridici, in base ai quali il Superiore Generale degli Oblati era il Direttore Generale dell’Associazione della Sacra Famiglia, mi sembra che potremmo trovare nel rapporto tra Oblati e Sacra Famiglia alcune costanti:
1. La consapevolezza di formare una sola famiglia;
2. Il sostegno reciproco nella preghiera e nella comunione dei "meriti";
3. Una guida spirituale da parte degli Oblati, che si è espressa attraverso ritiri, confessioni e accompagnamento personale delle comunità;
4. La collaborazione concreta in molte aree e luoghi dell'apostolato;
5. Un aiuto reciproco per le "vocazioni": tante famiglie avevano un figlio e uno zio Oblato e una figlia o una nipote suora della Santa famiglia…


Venerdì, 24 gennaio, il consiglio generale delle Suore è venuto a casa nostra a incontrare il Consiglio generale degli Oblati. Una serata bellissima, nella quale – documenti alla mano – ho raccontato nei particolari la storia della nostra affiliazione…

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