sabato 9 novembre 2019

L’effimero tra due punti fermi



«… sono uguali agli angeli e, poiché sono figli della risurrezione, sono figli di Dio» (Lc 20, 27-38)

La casistica fa leva sul contingente, sull’effimero. In questo caso – il vangelo di questa domenica – una ipotetica donna ha sette mariti, come regolarsi per l’eredità?
Una delle tante questione legali che fanno imbestialire le famiglie e creano rompicapi agli avvocati che pure, interessati, ci si mettono dentro a capofitto.
Non così Gesù. La casistica non è il suo campo.
Non che Gesù se ne lavi le mani (questo lo fa Pilato) e si tragga fuori dalle questioni complesse che amareggiano la vita umana. Anzi, è sceso dal Cielo – dove non ci sono beghe – proprio per immischiarsi nella nostra povera problematica quotidiana. Non allontana, ad esempio, con senso di superiorità la donna (reale) di Samaria che ha cinque meriti e non si sa quanti amanti. Gesù le mani non se le lava, semmai se le sporca.
Eppure non si lascia intrappolare dalla casistica.
Un caso analogo era stato sollevato dagli scribi e farisei sulla questione del libello di divorzio concesso dalla legislazione mosaica: che ne pensava Gesù?

Gesù capisce il contingente, ma subito si porta su un altro livello e mostra i criteri con cui affrontare le questioni d’ogni giorno.
Nel caso del divorzio si appella agli inizi: «All’inizio non era così».
Nel caso della donna con i sette mariti si appella alla fine: «quelli che sono giudicati degni della vita futura e della risurrezione dai morti».
Il presente, nella sua problematica spesso difficile e angosciante, trova soluzione solo in una prospettiva più ampia, quella di Dio, origine e fine di ogni cosa.

Conta ciò che era fin dal principio, nel disegno di Dio, la verità di come ci ha pensati. E rimane ciò che saremo, quando si svelerà la realtà più profonda di noi stessi, l’essere “uguali agli angeli”, “figli della risurrezione”, “figli di Dio”. È questo il criterio di giudizio e di scelta.
Davanti a ogni situazione, a ogni caso increscioso, doloroso, incomprensibile, difficile da risolvere, occorre alzare lo sguardo e vedere le cose come le vede Dio, pensando a quello che passerà e a quello che rimarrà.


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