martedì 26 novembre 2019

Il quinto evangelio



“Tu sai che coi Vangeli pecchiamo sempre d’omissione, che bisogna averli riletti per poter dire d’averli letti”.
Questa sentenza che Mario Pomilio affida a Paolo Settimio Secondo, monaco nel cenobio di Vivario, in Calabria, vale per tanti altri libri.
A cominciare proprio dal capolavoro di Pomilio, Il quinto evangelio.
L’aveva letto quando apparve nel 1975, ma poter dire d’averlo letto… bisogna che lo rilegga. Ed è quello che sto facendo in questi giorni.
È l’antica storia della ricerca appassionata di ciò che si brama trovare, ma che sempre sfugge ad ogni ricerca, come l’arca perduta, il sacro graal… Qui si tratta del codice del Quinto Vangelo, di cui appaiono tracce disseminate qua e là, ma su cui non si riesce a mettere mano.
È un libro che non si trova perché non c’è, ma che si vuole che esista perché – come scrive l’immaginario professore Peter Bergin, anima del romanzo di Pomilio – esso rappresenta “una delle costanti dell’anima cristiana, il suo continuo esitare tra una verità rivelata e l’attesa d’una verità che debba ancora manifestarsi; o, se preferisce, tra la fedeltà alle fonti della Parola rivelata e quell’impulso per il quale ogni ritorno alle fonti si risolve, non so come, in uno scatto in avanti, in una crescita del Messaggio. Perché il quinto vangelo, leggenda o realtà, ha rappresentato in ogni caso il versante della speranza, è la Parola che si rinnova, la verità in espansione, il bisogno che prova ciascuna generazione di rintracciare – o d’elaborare – da capo un suo vangelo… è lo Spirito che si cerca”.

Il quinto vangelo! È quello che si scrive ogni giorno, è il vangelo sempre nuovo, che diventa vita.
“Ciò che facciamo in parole e in opera
- leggiamo, secondo la finzione letteraria, in un anonimo fiammingo del XV secolo –
è l’evangelo che si sta scrivendo”.
E nel Liber imaginum di Gioacchino da Fiore: “Il quinto vangelo è l’Evangelo eterno che costoro stanno scrivendo e non cesserà d’essere scritto fino all’ultima rivelazione”.
Riscrivere il Vangelo con la vita: l’anelito d’ogni generazione cristiana.


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