giovedì 28 novembre 2019

Inizio Novena dell’Immacolata

Sant'Eugenio inaugura la colonna dell'Immacolata a Marsiglia,
8 dicembre 1857

Il 3 ottobre 1855 a Marsiglia padre Lagier pubblicò un libretto con la novena dell’Immacolata (la prima edizione era del 1849). Nel dare l’imprimatur sant’Eugenio scrisse che era «per la nostra diocesi e per tutta la Congregazione dei Missionari Oblati di Maria Immacolata».
L’anno precedente c’era stata la proclamazione del dogma dell’Immacolata. Poco prima sant’Eugenio aveva scritto a Pio IX due lettere raccomandandogli di non lascarsi influenzare da coloro che non avrebbero voluto la definizione dogmatica, ma piuttosto una semplice commemorazione di Maria: «Vi domando beatissimo Padre, in ginocchio, di essere esplicito in quel che proclamerete. Soltanto seguendo le vostre ispirazioni, che sono quelle dello Spirito Santo, impedirete che la Vergine SS.ma perda credito nella mentalità dei fedeli, cosa che accadrebbe dopo una decisione indiretta o incompleta» (5 dicembre 1854).

Aveva 72 anni. Si sentiva tutto orgoglioso sia come Pastore della Chiesa di Marsiglia, sia come figlio di Maria, sia come Padre della Congregazione degli Oblati di Maria Immacolata: «Non pretendo di mettermi innanzi, ma considero mio dovere fare tutto il possibile per contribuire in parte alla gloria che deve ridondare sulla Madonna SS.ma da questa definizione, se avverrà con le modalità che il S. Padre ha sempre desiderato… Non si saprebbe mai fare troppo in onore della Santa Vergine, purché il suo culto sia esteso e praticato nel limite dovuto a una Creatura per grande ed elevata che sia» (Diario, 5 dicembre 1854).

Indescrivibile la sua gioia al momento della proclamazione, era come un bambino alla festa della mamma. Quell’Otto dicembre a Roma splendeva il sole, contrariamente alle previsioni del giorno prima:
Diario, 7 dicembre 1854: «Pioggia torrenziale per tutta la giornata e alle undici di sera piove ancora: tempo chiuso in ogni direzione: domani sarà bel tempo… Domani farà bello»;
Diario, 8 dicembre 1854: «Non l’avevo detto? La mia fiducia in Maria Immacolata poteva andare delusa?… il tempo è magnifico».

Due mesi dopo invitò i fedeli «ad aderire vivamente a questa verità divina (il dogma dell’Immacolata Concezione), a ispirarsi ai sentimenti della Chiesa per onorare, invocare e celebrare degnamente la Vergine concepita senza peccato e sforzarsi di rialzarsi dalle loro cadute e conservarsi nella purezza di vita, perseverando nella preghiera affidata all’intercessione di Colei che i santi Padri hanno chiamato Corredentrice del genere umano» (Lettera pastorale sulla definizione del dogma dell’Immacolata Concezione e per la Quaresima, 8 febbraio 1855).

Più tadi fece erigere a Marsiglia la colonna con la statua dell’Immacolata Concezione.

Ricorderà sempre ai giovani Oblati quale «fortuna vi è toccata di consacrarvi a Dio nella Congregazione che ha Maria per Madre… e militare sotto il vessillo di Maria Immacolata. È una grazia di predilezione per la terra e una garanzia di predestinazione per la vita eterna» (Ai novizi 24 luglio 1858; a P. Bovis 29 ottobre 1859).


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