Sant'Eugenio inaugura la colonna dell'Immacolata a Marsiglia, 8 dicembre 1857 |
Il 3 ottobre 1855 a Marsiglia padre Lagier pubblicò
un libretto con la novena dell’Immacolata (la prima edizione era del 1849). Nel
dare l’imprimatur sant’Eugenio scrisse che era «per la nostra diocesi e per
tutta la Congregazione dei Missionari Oblati di Maria Immacolata».
L’anno precedente c’era stata la proclamazione
del dogma dell’Immacolata. Poco prima sant’Eugenio aveva scritto a Pio IX due
lettere raccomandandogli di non lascarsi influenzare da coloro che non avrebbero
voluto la definizione dogmatica, ma piuttosto una semplice commemorazione di
Maria: «Vi domando beatissimo Padre, in ginocchio,
di essere esplicito in quel che proclamerete. Soltanto seguendo le vostre
ispirazioni, che sono quelle dello Spirito Santo, impedirete che la Vergine
SS.ma perda credito nella mentalità dei fedeli, cosa che accadrebbe dopo una
decisione indiretta o incompleta» (5 dicembre 1854).
Aveva 72 anni. Si sentiva tutto orgoglioso sia come Pastore della Chiesa di
Marsiglia, sia come figlio di Maria, sia come Padre della Congregazione degli Oblati
di Maria Immacolata: «Non pretendo di mettermi
innanzi, ma considero mio dovere fare tutto il possibile per contribuire in
parte alla gloria che deve ridondare sulla Madonna SS.ma da questa definizione,
se avverrà con le modalità che il S. Padre ha sempre desiderato… Non si
saprebbe mai fare troppo in onore della Santa Vergine, purché il suo culto sia
esteso e praticato nel limite dovuto a una Creatura per grande ed elevata che
sia» (Diario, 5 dicembre 1854).
Indescrivibile la sua gioia al momento della proclamazione, era come un
bambino alla festa della mamma. Quell’Otto dicembre a Roma splendeva il sole,
contrariamente alle previsioni del giorno prima:
Diario, 7 dicembre 1854: «… Pioggia
torrenziale per tutta la giornata e alle undici di sera piove ancora: tempo
chiuso in ogni direzione: domani sarà bel
tempo… Domani farà bello»;
Diario, 8 dicembre 1854: «Non l’avevo
detto? La mia fiducia in Maria Immacolata poteva andare delusa?… il tempo è
magnifico».
Due mesi dopo invitò i fedeli «ad aderire vivamente a questa verità divina (il dogma
dell’Immacolata Concezione), a ispirarsi ai sentimenti della Chiesa per
onorare, invocare e celebrare degnamente la Vergine concepita senza peccato e
sforzarsi di rialzarsi dalle loro cadute e conservarsi nella purezza di vita,
perseverando nella preghiera affidata all’intercessione di Colei che i santi
Padri hanno chiamato Corredentrice del genere umano» (Lettera pastorale sulla
definizione del dogma dell’Immacolata Concezione e per la Quaresima, 8 febbraio
1855).
Più tadi fece erigere a Marsiglia la colonna con la statua dell’Immacolata Concezione.
Ricorderà sempre ai giovani Oblati quale «fortuna vi è toccata di
consacrarvi a Dio nella Congregazione che ha Maria per Madre… e militare sotto
il vessillo di Maria Immacolata. È una grazia di predilezione per la terra e
una garanzia di predestinazione per la vita eterna» (Ai novizi 24 luglio 1858;
a P. Bovis 29 ottobre 1859).
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