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Le
diciamo “totus tuus” con tutto il cuore, ci affidiamo interamente a lei perché
ci affidi meglio che può a Gesù.
Noi
infatti, proprio perché Oblati di Maria Immacolata, siamo chiamati ad avere,
per vocazione, una particolarissima unità con Maria. Lei ci ama con un cuore di
predilezione e si è costituita questo suo “corpo” perché sia oggi nella Chiesa,
in questa umanità sbandata, la sua presenza di misericordia e di corredenzione.
Siamo
chiamati d un’unità particolarissima perché le, attraverso di noi, vuole
rivivere in mezzo agli uomini: Madre di misericordia, corredentrice del genere
umano.
Ecco
perché Maria ci è nostra Madre, nostro ideale, nostro Modello, nostra forma,
nostro dover essere.
Come
essere lei? La Regola ce la presenta tutto una triplice dimensione:
“Docile
allo Spirito, ella si è consacrata interamente,
come umile serva, alla persona e all’opera del Salvatore”
(C 10).
“In
unione con Maria Immacolata, serva fedele
del Signore, sotto la guida dello Spirito, approfondiranno la loro intimità con Cristo” (C 36).
Maria
Immacolata, con la sua risposta di fede e la disponibilità
totale alla chiamata dello Spirito, è il modello e la custode della nostra vita consacrata” (C 13).
- Serva
- Consacrazione = Cristo
- Spirito Santo
Serva: Maria di appare completamente espropriata, serva,
interamente disponibile… non ja più i suoi progetti, le sue esigenze, il suo
mondo…
Consacrazione: Maria, tutta
consacrata all’opera di Cristo, a Cristo stesso, Non ha un suo progetto, un suo
ideale, una sua personalità, perché ha sposato in tutto il progetto, l’ideale,
la personalità del figlio.
Spirito Santo: Maria ha compiuto
pienamente tutto questo perché docile allo Spirito.
Noi
come lei. E per essere come lei, occorre essere lei.
Ecco
il senso del nostro affidamento, della nostra consacrazione: donarsi a lei, completamente,
perché in noi si compia il mistero che in lei si è compiuto: Cristo.
Tutti
Maria per diventare tutti Cristo. (31 maggio 1984)
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