Quando
gli Oblati, nel 1926, proposero alla diocesi di Marsiglia di avviare il
processo di beatificazione di Eugenio de Mazenod, che aveva retto la diocesi
per 25 anni, ci fu una levata di scudi da parte dei sacerdoti.
Mons.
Eugenio de Mazenod santo? Per carità!
Il
vicario generale si affrettò a dire: “A Marsiglia mons. de Mazenod è considerato
un eccellente vescovo come ce ne sono molti, ma non proprio un santo da canonizzare.
L’aureola? La grande maggioranza, la totalità dei preti e dei fedeli diranno no”.
Gli
Oblati non si scoraggiarono e si dissero tra di loro: “Quanto alla fama sanctitatis: non è indispensabile
che esista tra i curiali e i loro tirapiedi. Possiamo trovarla e provarla
altrove”.
La
trovarono tra la gente comune. (Mi pare un po’ la stessa cosa con papa
Francesco, oggi).
A differenza
degli ambienti della curia diocesana e di certo clero, le persone aveva una
grande stima del proprio vescovo, lo riteneva un santo, e hanno tramandato
episodi semplice e veri, che glielo facevano sentire particolarmente vicino.
Si raccontava,
ad esempio, di quando Sant’Eugenio andò a presiedere la chiusura della missione
parrocchiale a Auriol e a dare la benedizione solenne sulla piazza principale. Terminata
la cerimonia, una donna venne dietro di lui, ancora rivestito con il piviale e
gli abiti pontificali, batté sulla sua spalla per farlo voltare e gli disse in provenzale:
“Allora, Monsignore, tornate subito a Marsiglia?”. “Certo mia buona donna, dove
volete che vada”. “Dunque, non la fareste una commissione per questa povera
vecchia?”. “Certo, perché no”. Già il vicario generale e il parroco si erano
avvicinati per convincere la donna importuna a tornare in un altro momento. Ma
Monsignore insistette: “Lasciatela stare. Dì pure la tua commissione, mia cara
figlia, e non ti curare di loro”. “Laggiù a Marsiglia mio figlio è in ospedale,
e non mi dà notizie di sé e le strade sono difficili per andare a vederlo. Non potreste
prendervi il tempo per farmi sapere come sta?”. “Ve lo prometto, cara donna; mi
incarico io stesso di andare a prendere notizie di vostro figlio”. È quello che
fece appena tornato. Nelle visite pastorali si accollava anche le commissioni
delle buone massaie per i figli soldati a Marsiglia.
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