Il Verbo si è fatto carne ed ha
abitato in mezzo a noi (Gv 1,14). È diventato uno di noi e Lui, che è il
Figlio unico di Dio, uguale e consustanziale al Padre, ha acconsentito a
diventare Figlio dell’uomo (Mt 8,20), ha abitato in mezzo a noi pieno
di grazia e di verità (Gv 1,14). Da Lui la natura umana è stata innalzata
fino a Dio e gli uomini, uniti a Lui per la grazia, sono stati chiamati a
condividere la sua gloria (…) Aveva detto ai suoi discepoli che sarebbe rimasto
con loro tutti i giorni fino alla consumazione dei secoli (Mt 28,20) e
questa promessa l’ha realizzata non solo con l’assistenza che continuamente dà
alla sua Chiesa, ma anche attraverso la sua reale presenza nei templi che si è
scelto perché siano il tabernacolo di Dio con gli uomini (Ap 21,3). (…)
Nell’Eucaristia (…) rimane il giorno
e la notte, mai abbandona la dimora che si è dato per rimanere con noi. Nella
sua vita immortale non ha mai voluto separarsi dalla creatura umana e così
abitare con lei come nel tempo della sua vita umana. Così è presente nella
nostra città come nelle campagne, sotto i rivestimenti dorati come sotto i
tetti di paglia, nei più ricchi templi del mondo civilizzato come nelle più
povere capanne delle contrade selvagge, nei ghiacci del polo come sotto i
fuochi dei tropici. Si trova dappertutto dove si trova la sua Chiesa; vuole
essere dappertutto dove c’è un’anima umana da amare e da salvare. È accessibile
a tutti, sempre pronto a riceverli, a intrattenersi con loro a parlargli
interiormente, ad ascoltarli e a riempirli di consolazioni, di benedizioni e di
ogni tipo di grazie.
Così
insegnava sant’Eugenio ai fedeli della sua diocesi di Marsiglia il 21 dicembre
1859.
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