Qual è la predica più breve? chiesero a don Evaristo.
Quella più breve, sembra rispondesse.
Ce l’ha ricordato questa mattina Gennaro alla messa nella
quale Jacopo ha fatto i suoi voti perpetui.
In effetti l’omelia più breve fu indubbiamente quella di
Gesù a Cafarnao: lesse la Scrittura, tutti si sedettero ed egli prese la parola
per dire soltanto: “Oggi, questa Scrittura che voi avete udito con i vostri
orecchi, si è adempiuta”. Tutti lì. Infatti la spiegazione del brano di Isaia che
aveva letto: “Lo Spirito Santo è su di me… mi ha mandato ad annunciare la buona
novella…”, Gesù l’avrebbe data con la sua vita.
È l’augurio che facciamo a Jacopo, che con la sua vita possa
spiegare a tutti quello che oggi ha compiuto: l’oblazione, l’atto identitario dell’Oblato,
il momento in cui egli si dona totalmente e per sempre a Dio, in risposta alla
sua chiamata e si lascia da lui consacrare in un mistero di alleanza e di amore
sponsale, che trova la sua fecondità nel ministero apostolico dell’evangelizzazione.
(Questa
definizione ce l’ho pronta pronta… perché dopo domani dovrò trattare il tema in
Francia, ad Aix-en-Provence!)
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