sabato 16 aprile 2016

Pellegrinaggio a Roma



Questa mattina ho visto un nutrito gruppo di persone partire in festa da Rocca di Papa diretti a Roma.
Turisti? Pellegrini? Non importa, Roma è sempre un'esperienza che vale la pena d'essere vissuta.
Una volta i pellegrini vi giungevano lungo le vie Romee. Venivano a Roma negli anni santi per venerare le tombe degli apostoli e dei martiri, ed impetrare la loro intercessione per la remissione dei peccati; per professare e ravvivare la fede; per riaffermare il legame con il Papa e il senso della cattolicità nella comunione dei santi.
Oggi, per grazia di Dio, le porte sante si sono moltiplicate e possono essere varcate in tutte le nostre diocesi. Che bisogno c'è di venire a Roma?

Eppure Roma è sempre Roma e il pellegrinaggio continua a conservare un grande valore.
Ci ricorda che siamo sempre in cammino, alla ricerca della verità.
A volte siamo talmente immersi nei problemi di ogni giorno, nelle preoccupazioni della vita quotidiana, che corriamo il pericolo di perdere il senso del nostro vivere. Lavoriamo, studiamo, ci divertiamo, soffriamo… ma perché? Dove stiamo andando?
Il pellegrinaggio ci aiuta ad uscire dalla quotidianità, fuori dagli interessi, dalla fretta, e ci trasporta lontano, ci libera dal contingente nel quale siamo immersi, introducendoci quasi in un altro mondo. 
È come uscire da noi stessi e trovare una nuova libertà, un tempo di ripensamento interiore, che ci aiuta a prendere coscienza che la meta del nostro cammino è ben oltre il piccolo mondo nel quale rischiamo di annegare. 
Il pellegrinaggio è una tappa nel cammino di fede verso il Paradiso che Roma, con la sua bellezza e la presenza di così tanti santi, ci fa quasi pregustare.

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