sabato 30 aprile 2016

Karel, da Praga per darsi tutto a Dio


Karel František Štěpán Mec, di Praga.
Nella Cecoslovacchia, ancora negli anni ’80, chi si pubblicamente dichiarava cristiano rischiava d’essere licenziato dal  lavoro o dall’università. Ciononostante, i genitori di Karel rimanevano attivi nella Chiesa cattolica “sotterranea”. Collaboravano con un Gesuita al quale il governo aveva tolto il permesso di esercitare la pastorale. Il papà lo portava in macchina dai fedeli e agli incontri, la mamma distribuiva scritti cattolici proibiti - riviste, documenti del Concilio Vaticano II, scritti spirituali - tutti copiati con una vecchia macchina da scrivere.
Per lungo tempo, io e mia sorella maggiore, non sapevamo quasi niente di tutto ciò. Soltanto quando eravamo già grandi, i genitori ci hanno raccontato le loro storie. Tre anni dopo la mia nascita, nell’autunno 1989 è crollato il sistema comunista in Europa e la Chiesa poteva di nuovo respirare liberamente. Sono nate altre due sorelle e un fratello”.
Il sacerdote continuava le “messe domestiche”, tutti seduti attorno a un tavolo, come nel cenacolo; dopo la messa la cena e la condivisione di notizie, della fede, delle preoccupazioni ecc.
Questi incontri hanno formato molto sia il mio rapporto con Gesù Cristo nell’Eucaristia sia la mia comprensione della Chiesa”.

Dopo l’esame di maturità Karel studia biologia a Praga e si laurea. “Intendevo specializzarmi in entomologia per diventare uno scienziato. Ma durante gli studi ho sentito la vocazione alla vita consacrata e al sacerdozio. La biologia non offriva un senso abbastanza profondo alla mia vita e non soddisfaceva la mia sete di servire in qualche modo la gente”.
In quel periodo conosce per prima volta gli Oblati, grazie a una rivista per giovani. Legge alcuni articoli sulle missioni oblate nel Nord di Canada e in Haiti e sulla vita nel noviziato. “Informazioni che mi hanno interessato, ma solo qualche tempo dopo, durante la preghiera per riconoscere la mia strada, me ne sono ricordato e ho sentito una grande attrazione per la vita missionaria. Mi sono messo in contatto con gli Oblati presenti nella Repubblica Ceca. Così ho scoperto la loro vita comunitaria, il fondatore Sant’Eugenio e anche il loro modo di fare missione sia in parrocchie sia tra i senzatetto, tra gli zingari e con i giovani”.
Domani, 1° maggio, il nostro Karel, che adesso studia qui a Roma, nella nostra casa, fare la sua oblazione perpetua, donandosi tutto e per sempre a Dio e alla missione.


Nessun commento:

Posta un commento