La "via dritta" di Damasco |
Nella casa di Anania dove Paolo fu battezzato |
25 gennaio 1947. La guerra
è terminata da un anno e mezzo. Diciottenne, Rosanna per la prima volta, accompagnata
dal fratello Olando, si reca in visita a quello che sarà il mio paese natale,
San Paolo. Vi si celebra la festa del santo patrono. L’occasione più adatta per
incontrare la famiglia del fidanzato e
pranzare nella sua casa.
È l’inizio di una vita
nuova.
Metà anni 30. Saulo di
Tarso è finalmente in vista di Damasco. La città dista da Gerusalemme 200
chilometri, meno che tra Roma e Firenze, ma ha impiegato ben otto giorni di
viaggio. Nonostante i dipinti del Caravaggio, si muoveva a piedi, non a
cavallo, prerogativa esclusiva della cavalleria militare. Una luce lo folgora e
una voce lo chiama: “Saulo, Saulo, perché mi perseguiti?”
La via regia vicino a Damasco |
È l’inizio di un cammino
nuovo per la Chiesa.
21 settembre 2008. A Damasco con 37 Vescovi appartenenti
alla Chiesa ortodossa, siro-ortodossa, Comunione anglicana, Chiesa metodista,
Chiese evangeliche luterane, Chiesa cattolica (rito latino, rito greco melkita, siro, rito
maronita). 13 Chiese, 16 nazioni, dall’Islanda all’Australia.
Il "patto" tra i vescovi |
Visitiamo la casa di Anania, le mura della città,
in particolare il luogo dal quale la tradizione vuole che Paolo sia stato
calato nella cesta. Infine, la chiesa della memoria di Paolo, alla periferia di
Damasco, dove, lungo un tratto dell’antica “via regia”, la tradizione indica il
luogo della conversione dell’Apostolo. Attorno alla “memoria” i vescovi
pronunciano un “patto d’unità”, con la promessa del costante amore reciproco
tra di loro. Una liturgia semplice e toccante: la lettura dell’inno alla carità
di Paolo in aramaico, greco, inglese, francese; la recita del credo Niceno-Costantinopolitano
nell’originale greco; la formula del “patto”, l’abbraccio fraterno. Attorno il
popolo che partecipa e applaude. È l’inizio di una nuova speranza, che oggi, al
termine della giornata di preghiera per l’unità dei cristiani non posso non
ricordare.
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