Nella
chiesa del Gesù Nuovo a Napoli, mi sono soffermato davanti alla tomba di san Giuseppe
Moscati. Mi ha colpito vedere le persone andare a toccare la mano della sua statua,
diventata lucida e consunta, in segno di devozione e per impetrare una grazia.
Originario
di Benevento ha trascorso tutta la sua vita a Napoli, dove è morto il 12 aprile 1927.
È diventato il santo di Napoli.
Paolo VI lo ha definito:
-
Un Laico, che ha fatto della vita una missione...
-
Un Medico, che ha fatto della professione una palestra di apostolato, una
missione di carità…
-
Un Professore d’Università, che ha lasciato tra i suoi alunni una scia di
profonda ammirazione non solo per l’altissima dottrina, ma anche e specialmente
per l’esempio di dirittura morale, di limpidezza interiore, di dedizione
assoluta data dalla Cattedra!
-
Un Scienziato d’alta scuola, noto per i suoi contributi scientifici di livello
internazionale
Due
tra i suoi aforismi:
- Bellezza,
ogni incanto della vita passa... Resta solo eterno l'amore, causa di ogni opera
buona, che sopravvive a noi, che è speranza e religione, perché l'amore è Dio.
- Esercitiamoci
quotidianamente nella carità. Dio è carità. Chi sta nella carità sta in Dio e
Dio sta in lui. Non dimentichiamoci di fare ogni giorno, anzi in ogni momento,
offerta delle nostre azioni a Dio compiendo tutto per amore.
Mi colpisce il fonendo al collo del santo medico Moscati come una collana preziosa ,come un rosario che egli portava sempre con sè e con cui ha puntato alla santità .grazie per questa foto che mi aiuta in questo giorno .Buon anno a tutti da Pierangela
RispondiElimina