La
penultima volta che sono stato a Santa Maria a Vico, ho notato, nei lunghi
corridoi luminosi, un ritratto di padre Antonio Gentile. Mi è piaciuto
particolarmente e l’ho fotografato. Poi sono andato a cercare tra le mie vecchie foto e ne ho trovata una che gli avevo scattato tanti anni fa, proprio in uno
di quei corridoi dove ora è appeso il ritratto.
Ora
che anch’io mi sto facendo vecchio, mi ritrovo spesso a ricordare persone che
ho conosciuto. Mi fanno compagnia e ho come l’impressione che il loro ricordo le
renda ancora vive e presenti. Capisco come nei popoli antiche la memoria dei morti
fosse essenziale per consentire loro di continuare a vivere.
Questa sera ricordo padre Antonio Gentile ed egli, in ringraziamento del ricordo che ho di lui - perché tra cielo e terra c'è l'amore scambievole -, da fine letterato mi dona una sua poesia:
Questa sera ricordo padre Antonio Gentile ed egli, in ringraziamento del ricordo che ho di lui - perché tra cielo e terra c'è l'amore scambievole -, da fine letterato mi dona una sua poesia:
le
perle
dei
miei giorni
uguali
come
grani
d’un
rosario
luminosi
di
fede
segnati
da
speranza
ravvivati
dall’amore
in
attesa
del
fulgore
eterno.
Al
termine della poesia ha annotato un pensiero di sant’Agostino: “La tristezza è
il ricordo di me; la gioia è il ricordo di te, o Signore”.
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