martedì 27 ottobre 2020

Sogno un’Europa…

 

Ogni giorno porta in dono qualcosa. Oggi l’Osservatore Romano mi ha portato in dono la lettera del Papa sull’Europa. Indirizzata al Segretario di Stato Vaticano, essa racconta quattro sogni che papa Francesco ha in cuore quanto pensa al nostro continente:

Sogno un’Europa amica della persona e delle persone. Una terra in cui la dignità di ognuno sia rispettata, in cui la persona sia un valore in sé e non l’oggetto di un calcolo economico o un bene di commercio…

Sogno un’Europa che sia una famiglia e una comunità…  Essere famiglia significa vivere in unità, facendo tesoro delle differenze, a partire da quella fondamentale tra uomo e donna…. Un’“Europa comunità”, solidale e fraterna, saprà fare tesoro delle differenze e del contributo di ciascuno per fronteggiare insieme le questioni che l’attendono, a partire dalla pandemia…

Sogno un’Europa solidale e generosa. Un luogo accogliente ed ospitale, in cui la carità – che è somma virtù cristiana – vinca ogni forma di indifferenza ed egoismo. Essere solidali significa condurre chi è più debole in un cammino di crescita personale e sociale così che un giorno possa a sua volta aiutare gli altri. È come un buon medico che non si limita a somministrare una medicina, ma accompagna il paziente fino alla piena guarigione.

Sogno un’Europa sanamente laica, in cui Dio e Cesare siano distinti ma non contrapposti. Una terra aperta alla trascendenza, in cui chi è credente sia libero di professare pubblicamente la fede e di proporre il proprio punto di vista nella società.

Infine il Papa conclude… con il vangelo di oggi, del lievito nella pasta:

I cristiani hanno oggi una grande responsabilità: come il lievito nella pasta, sono chiamati a ridestare la coscienza dell’Europa… Li esorto dunque ad impegnarsi con coraggio e determinazione ad offrire il loro contributo in ogni ambito in cui vivono e operano.

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