Ogni giorno porta in dono qualcosa. Oggi l’Osservatore Romano mi ha portato
in dono la lettera del Papa sull’Europa. Indirizzata al Segretario di Stato
Vaticano, essa racconta quattro sogni che papa Francesco ha in cuore quanto
pensa al nostro continente:
Sogno un’Europa amica della persona e delle persone. Una terra in cui la dignità di ognuno sia rispettata, in cui la persona
sia un valore in sé e non l’oggetto di un calcolo economico o un bene di
commercio…
Sogno un’Europa che sia una famiglia e una comunità… Essere famiglia significa vivere
in unità, facendo tesoro delle differenze, a partire da quella fondamentale tra
uomo e donna…. Un’“Europa comunità”, solidale e fraterna, saprà fare tesoro
delle differenze e del contributo di ciascuno per fronteggiare insieme le
questioni che l’attendono, a partire dalla pandemia…
Sogno un’Europa solidale e generosa. Un luogo
accogliente ed ospitale, in cui la carità – che è somma virtù cristiana – vinca
ogni forma di indifferenza ed egoismo. Essere solidali significa condurre chi è
più debole in un cammino di crescita personale e sociale così che un giorno
possa a sua volta aiutare gli altri. È come un buon medico che non si limita a
somministrare una medicina, ma accompagna il paziente fino alla piena
guarigione.
Sogno un’Europa sanamente laica, in cui Dio e Cesare siano distinti ma non
contrapposti. Una terra aperta alla trascendenza, in
cui chi è credente sia libero di professare pubblicamente la fede e di proporre
il proprio punto di vista nella società.
Infine il Papa conclude… con il vangelo di oggi, del lievito nella pasta:
I cristiani hanno oggi una grande responsabilità: come il lievito nella pasta, sono chiamati a ridestare la coscienza dell’Europa… Li esorto dunque ad impegnarsi con coraggio e determinazione ad offrire il loro contributo in ogni ambito in cui vivono e operano.
Nessun commento:
Posta un commento