Con il numero di ottobre 2020 “Città Nuova” cambia veste... e altro!
L’idea di uno strumento che collegasse quanti erano entrati in contatto con il Movimento dei focolari si fece strada già nei primi anni del secondo dopoguerra. Divenne impellente con le Mariapoli, che dal 1950 cominciarono a tenersi all’ombra delle Dolomiti. Il 14 luglio 1956, sabato, la rivista vide la luce: 70 copie uscite da un ciclostile ad alcol. Al primo numero fecero immediatamente seguito le edizioni dei giorni 16, 20, 24 luglio e 1° agosto, con una tiratura che, dalle 70 copie dell’esordio, salì prima a 120 e a 150, poi a 180, per toccare il tetto delle tre centinaia ad inizio agosto.
Dalle Dolomiti, la redazione si trasferì a Roma: un tavolino con due sedie, due biro e mezza risma di carta, il tutto inserito in uno stanzone da disbrigo e da dispensa, fra pile di libri, mazzi di ombrelli, materassi accatastati. Don Pasquale Foresi dirigeva l’iniziativa, Danilo Zanzucchi impaginava e disegnava, Guglielmo Boselli, Spartaco Lucarini, Gino Lubich e Giordani scrivevano, Bruna Tomasi batteva a macchina, Vitaliano Bulletti pensava alla spedizione. Il 15 gennaio 1957 fu distribuito l’ultimo esemplare tirato con il ciclostile: 4 mila copie. Poi qulcuno ricordò che da qualche secolo era stata inventata la stampa...
Per il solo mese di ottobre Città Nuova offre la possibilità di ricevere gratuitamente la copia cartacea o DFP della rivista. Per riceverlo basta scrivere a rete@cittanuova.it
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