19 ottobre 1975. Era l’Anno santo, ed
era la Giornata missionaria mondiale: poteva esserci occasione migliore per la beatificazione
di sant’Eugenio de Mazenod?
Fui coinvolto nel lavoro concreto
della preparazione. Tra l’altro dovetti curare, assieme a Gino Lubich e
Giovanni Casoli, una sua biografia popolare: La
scelta dei poveri… Questo mi impedì di portare a termine la licenza in Ecclesiologia al
Laterano, ma mi aprì altre strade, come sempre quando ci si fida di Dio…
Quante cosa potremmo ricordare di quel giorno. Ma forse la più bella sono le parole di Paolo VI: la definizione di sant’Eugenio come “Appassionato di Cristo e totalmente donato alla Chiesa”, assieme all’interpretazione del suo appello a lasciarsi invadere dallo Spirito di Pentecoste: “Questo Pastore e questo Fondatore, autentico testimone dello Spirito Santo (…), rivolge un richiamo fondamentale a tutti i battezzati, a tutti gli apostoli di oggi: lasciatevi invadere dal fuoco della Pentecoste e conoscerete l’entusiasmo missionario!”
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