“Quelli che sono a Roma, amati da Dio e santi per chiamata”.
È l’indirizzo con cui si apre la Lettera di Paolo ai Romani. Che
gioia sapere che a Roma siamo amati da Dio e chiamati alla santità! Oggi come
allora.
La lunga lettera termina dando volti concreti a “quelli che sono a Roma”, ed ecco apparire 27 nomi, dietro i quali ci sono intere comunità di cristiani che si riuniscono nelle loro casa:
Febe, Prisca e Aquila, Epèneto, Maria, Andrònico e Giunia, Ampliato,
Urbano, Stachi, Apelle, Aristòbulo, Erodione, Narciso, Trifena e Trifosa, Pèrside,
Rufo, Asìncrito, Flegonte, Erme, Pàtroba, Erma, Filòlogo e Giulia, Nereo e
Olimpas.
A parte Prisca, Aquila e forse Rufo, gli altri sono illustri
ignoti… a noi, ma notissimi a Paolo.
Che gioia sapere che a Roma, in mezzo a scandali, ruberie, mafie,
ci sono cristiani che hanno un nome! Oggi come allora.
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