“Cosa gridano là fuori?”
“Il popolo chiede il pane”.
“Perché?”
“Perché non hanno più
pane”.
“Che mangino brioche”.
Chissà se questo
famoso dialogo è mai avvenuto. In ogni caso la regina Maria Antonietta era
molto lontana dal suo popolo. E ci rimise la testa.
Sono tanti,
purtroppo, i politici che vivono lontano dal popolo, senza capirne le esigenze.
Forse per questo la
festa di oggi, “Maria Regina”, non è molto sentita.
“È più madre che
regina”, si ripete spesso, senza capire il significato di questo titolo.
Nell’antichità il re
era colui che si prendeva cura dei poveri e difendeva la causa dei più deboli e
indifesi.
Maria è una regina
all’antica, di quelle che ha conosciuto da vicino tutte le miserie umane, le ha
vissute in prima persona, e quindi sa capire il suo popolo. La sua regalità è il compimento di tutto il suo cammino, l'umile serva del Signore, passando per la croce, giunge alla pienezza della sua vocazione.
Quante volte è stata rappresentata
in paradiso, seduta in trono e incoronata da suo Figlio, che la fa in tutto simile a sé. A cominciare dal
mosaico dell’abside della prima chiesa dedicata alla Madonna, Santa Maria
Maggiore a Roma.
Qualcuno, in nome di
non si sa quale populismo, vorrebbe togliere la corona alla Madonna, mentre uno
dei gesti più sentiti dalla pietà popolare è proprio quello di incoronare le sue
immagini.
Ogni giorno, nella
mia preghiera, chiedo a Gesù quello che Maria Regina chiederebbe se fosse al
mio posto. Lei dall’alto vede meglio e di più, penetra nei cuori della sua
gente, sa di cosa ha bisogno e intercede per noi: è una che può!
E' una madre che sa ed è una regina che può.
E' una madre che sa ed è una regina che può.
Mi piace avere una
madre-regina, una che sa e che può.
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