«L’amore
è più forte di tutto e questa è la vostra fede, la scintilla ispiratrice di
tutto quello che si fa con il nome Focolari, di tutto quello che voi siete, di
tutto quello che voi fate nel mondo». Così Giovanni Paolo II rivolgendosi ai
membri del Movimento dei Focolari nel corso della sua visita al Centro
internazionale di Rocca di Papa, la domenica 19 agosto 1984.
Parlando
di "scintilla ispiratrice" Giovanni Paolo II si riferiva all’ispirazione
originaria sempre presente all’inizio di ogni nuova esperienza carismatica.
Quanti sono alle origini di movimenti spirituali, hanno dato avvio alla loro
opera perché investiti da una grazia particolare che, in un determinato momento
della loro vita, è brillata con l’evidenza della verità, il fascino della
bellezza, l’attrattiva della bontà... È stata una intuizione che ha acceso un
sogno poi tradotto in un progetto elaborato con convinzione e perseguito con
tenacia; una folgorazione che s’è fatta fuoco capace di infiammare altre
persone, divampando con forza, resistendo alle immancabili difficoltà che
sorgono attorno: «le grandi acque non possono spegnere l’amore né i fiumi
travolgerlo» (Cant 8, 7).
Chiara
Lubich parlando degli inizi della sua opera di «intuizioni dei primi tempi», di «prime
ispirazioni» e narra una costellazione di esperienze puntuali che segnano gli
inizi fondativi del suo Movimento.
Nel
centenario della nascita la rivista “Nuova Umanità” le ha dedicato un
numero intero.
Anch’io
ho offerto il mio contributo con un articolo dedicato proprio alla "scintilla originaria", che individua cinque scintille
ispiratrici, definite dalla stessa Lubich «una luce sfolgorante ci ha
abbagliato», che nel loro insieme segnano la nascita del carisma dell’unità e ne
costituiscono l’ispirazione fondante.
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