Chiesa di san Pietro - Spoleto |
Nel Vangelo di
domenica scorsa Simone si era meritato il nome nuovo di Roccia. Su di lui Gesù
avrebbe costruito la sua Chiesa. “Pietro”, un nome, una garanzia!
Oggi quella pietra salda,
che dà sicurezza, che garantisce l’unità della costruzione, diventa “pietra d’inciampo”,
sulla quale si infrange l’unità. Gesù, che proprio prima aveva chiamato Simone
con il nome di Pietro, ora lo chiama con un nuovo terribile nome: “satana”,
colui che divide. Com’è possibile?
A Pietro è bastato
non accettare il progetto di Dio e mettere avanti le proprie idee per trovarsi
non costruttore d’unità, come nella sua vocazione, ma causa di disunità, tutto
il contrario della sua missione. Vuol fare di testa di sua, non riesce a entrare
nella logica di Dio, non si arrende al disegno di Dio…
Lo stesso può
capitare anche a noi. C’è un momento in cui ci appare chiaro qual è la nostra
vocazione e missione, Dio si rivela e ci chiama. Con gioia gli andiamo dietro.
Ma andare dietro a
Gesù, diventare suoi discepoli, vuol dire entrare nella sua logica, spesso diversissima
dalla mentalità che ci sta intorno. “Rinnega te stesso”, ci dice Gesù. Attorno
invece ci dicono: fatti valere, passa avanti agli altri, pensa a te stesso…
Qualche giorno fa, per strada, ho ascoltato un tale che a voce alta diceva a
telefono: “Devono piegarsi alle mie idee, devono piegarsi al mio volere…”. Mi
sembrava, anche dal tono, un fare mafioso, poi ho pensato che più o meno siamo
un po’ tutti così.
“Rinnega te stesso”:
cerca di entrare nel mondo dell’altro, di capirlo, di venirgli incontro… Non
pensare soltanto a te stesso…
“Poi prendi la tua croce”.
Rinnega te stesso va bene, ma proprio prendere la croce… Si capisce la reazione
di Pietro.
Essere discepoli di
Gesù vuol dire vivere come lui, imparare dal Maestro, e il Maestro ha dato la
vita.
Forse oggi il modo
più concreto di prendere la croce è vivere per il bene comune, la cosa più
inattuale che ci sia. Il progetto di Dio sull’umanità è “che tutti siano salvi”:
Dio ha tanto amato il mondo che per esso ha giocato il tutto per tutto. Forse è
proprio questa, in definitiva, la nostra vocazione, la stessa di quella di Gesù.
Quando Simone riconosce in Gesù il Figlio di Dio scopre anche la vera identità di se stesso: Pietro. Quando invece non riconosce l'identità profonda di Gesù smarrisce anche la propria identità ed emerge il peggio di sé.
E' così anche di noi!
Quando Simone riconosce in Gesù il Figlio di Dio scopre anche la vera identità di se stesso: Pietro. Quando invece non riconosce l'identità profonda di Gesù smarrisce anche la propria identità ed emerge il peggio di sé.
E' così anche di noi!
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