“Cittadella Cielo”.
Non poteva esserci nome più appropriato per questo angolo di paradiso calato
tra le montagne bellunesi. Le antiche terme “Vena d’oro”, attorniate da prati,
boschi, cascatelle e laghetti, ospitano oggi uno dei centri di “Nuovi
Orizzonti” di Chiara Armirante. La gioia e il sorriso sono il biglietto da
visita dei membri di questa comunità che ha aperto le porte di casa alla scuola
annuale dei giovani religiosi e religiose.
L’incontro si è tenuto
nonostante la pandemia, anche se con un numero molto ridotto, appena una
quindicina, provenienti da Cina Myanmar, Italia, Kenya e Brasile.
A me la gioia di
guidare l’ultimo giorno con le conversazioni sui carismi e l’unità. Ho letto,
fra l’altro, una pagina di Chiara Lubich nella quale immagina i due patroni
d’Italia, Francesco e Caterina, che in cielo si mettono d’accordo per offrire
il loro contributo per la salvezza del nostro Paese.
I carismi hanno sempre
contribuito in modo determinante alla costruzione della società. Perché allora
non dovremmo anche noi oggi, quaggiù in terra, in quanto espressione dei vari
carismi, lavorare insieme per il bene della società, come fanno i nostri santi
in cielo? Lassù sono certamente concordi e uniti per la salvezza dell’Italia e
del mondo; dunque, “come in cielo così in terra”.
Mi pare che questi
giovani siano seriamente decisi a vivere la comunione più sincera tra di loro.
È l’indispensabile punto di partenza perché Gesù vivo tra di loro faccia
splendere di luce sempre nuova i carismi di cui sono partecipi e li renda
operante nella Chiesa di oggi.
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