È già passato un anno dalla sua partenza.
Ho riletto i moltissimi messaggi arrivati in quella
circostanza: ce la rendono ancora più viva. Eccone alcuni:
Ci lascia una bella
testimonianza di santità umile ma profonda.
La ricordo con gioia, nel suo modo
dolce e serena, quando veniva a trovarci allo scolasticato insieme a tuo papà.
Sono grato al Signore
per aver conosciuto mamma Rosanna, che ha voluto sempre un gran bene a tutti i
Missionari Oblati.
Venendo
in macchina a Prato pensavo che certamente io e pochi altri in questa Messa
saremmo stati tra quelli che Rosanna non l’hanno incontrata fisicamente. Dunque
la pensavo come me l’hai fatta incontrare tu, nei tuoi libri e nei tuoi
racconti di lei, di lei con te, di lei in famiglia, di lei con il tuo papà.
Poi
è arrivato sul mio cellulare il tuo messaggio con questa foto! [la mamma il
giorno del matrimonio] Che gioia! Sembra una bimba, tanto che ho creduto
all’inizio fosse la foto della prima comunione … Ma no … è Sposa! Che bella
foto.
Ed ecco la città. La prima volta che vengo a Prato. La chiesa… piena di
luce… con questo Crocifisso senza Croce che sono andata subito a guardare…
Durante la Messa subito mi sono distratta. I tuoi pronipoti hanno fatto il
girotondo e altri mille e mille giochi attorno alla Nonna. Perché, pensavo, per
loro non c’è differenza, continuano ad amarla come sempre. Sono stata sempre a
guardarli E così loro mi hanno
“mostrato” il volto della nonna che non avevo mai conosciuto.
Vorrei poter trasmetterti che gioia che ho avuto in questa Messa. La gioa
della certezza che l’Eternità esiste e si manifesta cosi già qui. Questo
funerale è stato un ora di questo.
Non so se ricordi, ma quando ci chiedesti del nostro
rapporto con Maria, raccontai proprio della morte di mia madre. È stato un
comprendere in modo nuovo la Desolata. L'amore di tanti non colmava quel vuoto...
Dopo i funerali un senso di vuoto fortissimo nel
rientrare in quell'appartamento che dovevamo chiudere... Il vuoto in noi e
attorno a noi, che la gente avvertiva per quello che lei era stata, era così
grande che con le mie sorelle pensammo di cercare tra le sue cose un regalo per
ognuno degli amici più cari per darglielo da parte sua.
Ma è stata lei stessa poi a darmi molta pace. Tre
giorni dopo la sua morte la sognai. Era tutta avvolta da un raggio di luce
(come in un dipinto dell'Annunciazione). Io stavo cucinando. Le andai incontro
dicendole "Ti ho aspettato con immensa gioia". Era quello che lei
diceva a me quando arrivavo a casa da lontano. E quella presenza c'è ancora
oggi. Come tua mamma c'è.
Si sente oggi, si è sentito sempre, l'amore che lei,
anche il tuo babbo, vi hanno dato in famiglia. Ricordo i tanti incontri avuti specialmente quando eravamo
assieme a Vermicino.
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