mercoledì 12 febbraio 2020

La mamma: un ricordo sempre vivo.



È già passato un anno dalla sua partenza.
Ho riletto i moltissimi messaggi arrivati in quella circostanza: ce la rendono ancora più viva. Eccone alcuni:

Ci lascia una bella testimonianza di santità umile ma profonda.

La ricordo con gioia, nel suo modo dolce e serena, quando veniva a trovarci allo scolasticato insieme a tuo papà.

Sono grato al Signore per aver conosciuto mamma Rosanna, che ha voluto sempre un gran bene a tutti i Missionari Oblati.

Venendo in macchina a Prato pensavo che certamente io e pochi altri in questa Messa saremmo stati tra quelli che Rosanna non l’hanno incontrata fisicamente. Dunque la pensavo come me l’hai fatta incontrare tu, nei tuoi libri e nei tuoi racconti di lei, di lei con te, di lei in famiglia, di lei con il tuo papà.
Poi è arrivato sul mio cellulare il tuo messaggio con questa foto! [la mamma il giorno del matrimonio] Che gioia! Sembra una bimba, tanto che ho creduto all’inizio fosse la foto della prima comunione … Ma no … è Sposa! Che bella foto.
Ed ecco la città. La prima volta che vengo a Prato. La chiesa… piena di luce… con questo Crocifisso senza Croce che sono andata subito a guardare…
Durante la Messa subito mi sono distratta. I tuoi pronipoti hanno fatto il girotondo e altri mille e mille giochi attorno alla Nonna. Perché, pensavo, per loro non c’è differenza, continuano ad amarla come sempre. Sono stata sempre a guardarli  E così loro mi hanno “mostrato” il volto della nonna che non avevo mai conosciuto.
Vorrei poter trasmetterti che gioia che ho avuto in questa Messa. La gioa della certezza che l’Eternità esiste e si manifesta cosi già qui. Questo funerale è stato un ora di questo.

Non so se ricordi, ma quando ci chiedesti del nostro rapporto con Maria, raccontai proprio della morte di mia madre. È stato un comprendere in modo nuovo la Desolata. L'amore di tanti non colmava quel vuoto...
Dopo i funerali un senso di vuoto fortissimo nel rientrare in quell'appartamento che dovevamo chiudere... Il vuoto in noi e attorno a noi, che la gente avvertiva per quello che lei era stata, era così grande che con le mie sorelle pensammo di cercare tra le sue cose un regalo per ognuno degli amici più cari per darglielo da parte sua.
Ma è stata lei stessa poi a darmi molta pace. Tre giorni dopo la sua morte la sognai. Era tutta avvolta da un raggio di luce (come in un dipinto dell'Annunciazione). Io stavo cucinando. Le andai incontro dicendole "Ti ho aspettato con immensa gioia". Era quello che lei diceva a me quando arrivavo a casa da lontano. E quella presenza c'è ancora oggi. Come tua mamma c'è.

Si sente oggi, si è sentito sempre, l'amore che lei, anche il tuo babbo, vi hanno dato in famiglia. Ricordo i tanti incontri avuti specialmente quando eravamo assieme a Vermicino.

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