sabato 1 febbraio 2020

Gesù è presentato al tempio


“Maria e Giuseppe portarono il bambino a Gerusalemme per presentarlo al Signore” (Lc 2, 22-40)

Del Vangelo odierno, così ricco di eventi e di parole, con tanti attori, a cominciare dallo Spirito Santo che vi appare tre volte, mi colpisce soprattutto il fatto in sé: Gesù è presentato al tempio.
Un atto semplice, che i genitori fanno perché questa è la tradizione, in obbedienza al precetto del Signore. Un gesto non legato a parole: Giuseppe e Maria offrono a Dio il loro figlio, tutto qui.

Tutto qui? Ma è atto grandioso! Una coppia insignificante, perduta fra la folla, che presenta il proprio figlio a Dio. Giuseppe e Maria non sono più insignificanti. Sono davanti a Dio, sanno che il loro figlio è di Dio, gli appartiene, non è loro, e glielo presentano.
E Dio glielo ridona, dietro il riscatto di due colombe! Un bambino per due colombe.
Giuseppe e Maria si sentono amati, compresi da Dio, quasi soggiogati dalla sua generosità: un bambino per due colombe.

È il gesto chiesto a ciascuno di noi: presentarsi davanti a Dio: siamo suoi, gli apparteniamo. Occorre prenderne coscienza, riconoscerlo: siamo di Dio!
E Dio ci restituisce a noi stessi, con una valenza nuova: stracolmati del suo amore.

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