I nostri, i più belli!
Ho sul mio tavolo di lavoro un libro appartenuto a
sant’Eugenio.
Sulla copertina c’è ancora la sua firma. Un libro
che ha letto con attenzione quando era giovane e che lo ha ispirato nel rispondere
ai problemi della Chiesa del suo tempo, così simili ai nostri.
È un’opera di Robert-Félicité de Lamennais,
pubblicata nel 1809, Réflexion sur l’état
de l’Église en France pendant le 18è siècle et sur sa situation
actuelle. Sant’Eugenio aveva una ristampa del 1814, ma quand’era in seminario
aveva letto la prima edizione, sequestrata dal governo di Bonaparte.
Poche pagine bastano per avere un po’un’idea della
situazione all’inizio del 1800:
«Dalla caduta del paganesimo, la storia non offre
un altro esempio di degenerazione così generale e così totale. Mai l’uomo si
era così inabissato nell’abiezione dei sensi e aveva perduto fino a questo
punto il senso della propria grandezza e dei suoi alti destini. (…) ciò che interessa
è solo il benessere fisico, da cui lo spaventoso egoismo, la cupidigia vorace,
il brutale disprezzo dell’onore e della probità, in una parola, l’immoralità
calcolata e sistematica (…). C’è da tremare per le sorti della religione,
poiché, se vi sono modi per convincere un incredulo, come farsi ascoltare
dall’indifferente? Come ricondurre ai principi religiosi uomini incalliti
nell’ateismo pratico e il cui cuore profondamente pervertito ormai non può
aprirsi alla virtù più che la loro ragione alla luce? (…). Ogni giorno di più
pietà e carità si affievoliscono. In dieci anni si è dimezzato il numero di
coloro che frequentano i sacramenti (…). Una insormontabile barriera s’innalza
tra poveri e ricchi, dividendo il genere umano in due classi, che hanno in
comune solo il reciproco odio, coloro che godono e coloro che soffrono (p. 109-111).
Ogni stagione dell’umanità ha avuto i suoi
problemi, in fondo sempre gli stessi.
Due secoli dopo il libro di Lamennais, e siamo all’oggi,
le cose non sono poi cambiate molto.
Sant’Eugenio, leggendo quel libro e guardandosi
attorno, non si scoraggiò. Si rimboccò semplicemente le maniche e visse con
passione il suo tempo.
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