“La casa di Nazareth è la scuola dove
si è iniziati a comprendere la vita di Gesù, cioè la scuola del Vangelo. Qui si
impara ad osservare, ad ascoltare, a meditare, a penetrare il significato così
profondo e così misterioso di questa manifestazione del Figlio di Dio tanto
semplice, umile e bella. Forse anche impariamo, quasi senza accorgercene, ad
imitare.
Qui impariamo il metodo che ci
permetterà di conoscere chi è il Cristo. Qui scopriamo il bisogno di osservare
il quadro del suo soggiorno in mezzo a noi: cioè i luoghi, i tempi, i costumi,
il linguaggio, i sacri riti, tutto insomma ciò di cui Gesù si servì per manifestarsi
al mondo.
Qui tutto ha una voce, tutto ha un
significato. (…) Oh! come volentieri vorremmo ritornare fanciulli e metterci a
questa umile e sublime scuola di Nazareth! Quanto ardentemente desidereremmo di
ricominciare, vicino a Maria, ad apprendere la vera scienza della vita e la
superiore sapienza delle verità divine! (…) Tuttavia non lasceremo questo luogo
senza aver raccolto, quasi furtivamente, alcuni brevi ammonimenti dalla casa di
Nazareth.
In primo luogo essa ci insegna il
silenzio. (…)
Nazareth ci ricordi cos'è la
famiglia, cos'è la comunione di amore, la sua bellezza austera e semplice, il
suo carattere sacro ed inviolabile; ci faccia vedere com'è dolce ed
insostituibile l'educazione in famiglia, ci insegni la sua funzione naturale
nell'ordine sociale.
Infine impariamo la lezione del
lavoro”.
E' bello iniziare l'anno dove tutto è iniziato, in quella Nazareth del divino che si fa quotidiano.
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