Ad agosto ho letto un bellissimo romanzo
su Bakhita, la schiava sudanese fattasi suora in Italia e divenuta santa.
Oggi ad Aix-en-Provence, vengo a
conoscenza di un’altra straordinaria storia, di un’altra schiava, questa volta
turca divenuta carmelitana nel Carmelo di Aix.
Fondato nel 1625, il convento fu
soppresso dalla Rivoluzione francese, le 18 monache disperse e i locali
venduti. Acquistato nel 1815 da sant’Eugenio divenne il luogo di fondazione
degli Oblati.
Le lapidi delle carmelitane sepolte nel
chiostro sono ancora nella nostra casa, su una parete del chiostro.
È della fine del 1600 la storia di sr.
Teresa della Croce, narrata nel registro del Carmelo e qui trascritta:
Un
giorno, il signor de Baurens de Brue, padre di Madre Henriette di Gesù, ebbe
l'occasione, durante un viaggio, di incontrare una piccola schiava. Su sua
richiesta, accettarono di vendergliela. Era una bambina nata in Turchia.
A
causa di un imminente pericolo, la sua famiglia aveva dovuto abbandonare la casa
durante la notte e scappare. I suoi familiari durante la fuga si dispersero e
la bambina rimase sola con sua madre e un fratello più piccolo. Il bambino,
catturato da quanti avevano dato fuoco alla loro casa, fu schiacciato dagli
inseguitori. Poco dopo, la madre fu rapita e la bambina non seppe mai cosa le fosse
successo.
Riscattata
dal Presidente de Brue, il giovane turca passò dalla schiavitù alla libertà.
La
moglie di questo bravo cristiano, la degna figlia della santa Madame d'Oppède,
adottò questa piccola musulmana, desiderando di farla entrare presto nella
santa Chiesa cattolica.
Benché
molto legata alla sua religione, la bambina si lasciò istruire e chiese il
battesimo. Il sacramento le fu conferito solennemente nella cattedrale di Saint
Sauveur dal vescovo Charles de Villeneuve de Vence il 3 maggio 1694.
La
piccola Teresa era molto felice di essere diventata cristiana. Il padrino, il
signor de Béraud, e la madrina, signora de Brue, condividevano la gioia.
Ora,
Madame de Brue, che aveva già tre figlie nel Carmelo, non mancò, da quando la
bambina era arrivata ad Aix, di portarla al Carmelo, con i suoi vestiti
orientali, che incuriosivano molto la comunità.
La
bambina, spesso tormentato dai drammatici ricordi della sua famiglia,
trascorreva molto tempo al Carmelo e desiderava entrarvi. Fu ricevuta in monastero
quando aveva appena 10 anni, col nome di Teresa della Croce.
Si
rese molto utile alla sua comunità, svolgendo lavori penosi. Si occupava molto
delle malate, le assisteva con attenzione e impegno. Non perdeva un minuto e passava
anche molto tempo a leggere. Ogni anno faceva il suo ritiro.
Dopo
26 anni al Carmelo, suor Teresa si ammalò gravemente. I medici consultati non
le davano alcuna speranza di guarigione e la suora si preparò con coraggio e gioia
all’ultimo passaggio. Il male stava peggiorando e suor Teresa sopportò le sofferenze
per 14 mesi con pazienza ed eroismo, gli occhi fissi sul crocifisso.
Dopo
la sua morte, abbiamo trovato questa nota scritta con la sua stessa mano:
"Penserei
di mancare al mio dovere di gratitudine se lasciassi ignorare alle mie Madri e
Sorelle dell'ordine, quanta carità questa comunità di Aix ha avuto nei riguardi
di questa povera turca. Mi hanno fatto la grazia di accogliermi per carità,
avendo più riguardo per le grazie che Dio mi ha dato che per i beni che io ho
portato, poiché di mio ho avuto solo la buona volontà di essere la serva di
tutte ... Le mie Madri hanno spinto la carità nel considerarmi in tutto come
uno di loro. No, non penso che possiamo trovare in nessuna comunità una carità come
quella che ho provato in questa."
Che
bell’elogio per il Carmelo di Aix! Che lo meriti sempre!
Possa
il Cuore di Gesù riposarsi tra di noi come nel santuario di sua scelta e
trovare tutta la carità che desidera qui in terra!
(Dal Codice del Carmelo di Aix)
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