Sulle pareti degli archivi della casa generalizia sono
affissi otto grandi mosaici che rappresentano Maria. Sono stati staccati dalle
cappelle che, prima del Concilio, servivano per la celebrazione delle Messe
individuali. Adesso costituiscono una splendida galleria d’arte.
Uno dei mosaici è dedicato alla “Regina Polaris”. È ispirato
a un dipinto realizzato da p. Paul Schulte, un Oblato tedesco, missionario tra
gli eschimesi. Il dipinto, a sua volta, era stato fatto partendo da una foto
che ritraeva il padre mentre portava la comunione a una comunità indigena.
Quando p. Paul Schulte, a causa della guerra, fu costretto agli arresti
domiciliari negli Stati Uniti, portò con sé il quadro che lentamente diede vita
al più grande santuario mariano degli Oblati, Nostra Signora delle nevi a
Belleville, nell'Illinois.
Una delle costruzioni del Santuario di Belleville |
«Nella Vergine, attenta ad accogliere
Cristo per donarlo al mondo, di cui è la speranza – afferma la Regola –, gli
Oblati riconoscono il modello della fede della Chiesa e della propria fede. Avranno
Maria sempre per Madre. Vivranno le sofferenze e le gioie di missionari in grande
intimità con lei, Madre di misericordia. Dovunque il loro ministero li porterà,
cercheranno di promuovere una devozione autentica alla Vergine Immacolata,
prefigurazione della vittoria finale di Dio su ogni male».
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