Sembra
impossibile che nella nostra società di oggi ci siano persone straordinarie
come Domenico Mangano, di cui ho appena letto la biografia. Chi si sarebbe mai
immaginato una persona così? Immerso completamente nella vita di famiglia, dell’amministrazione
pubblica, della politica, a servizio di tutti, con un amore e una dedizione
totale, e contemporaneamente immerso in Dio in un rapporto intensissimo
Mi è
piaciuto soprattutto la tensione costante a costruire rapporti con tutti nella
condivisone, il dialogo, l’ascolto…
«Gesù nasce – spiegò una volta – fra due
persone che si amano, disposte cioè a morire l’una per l’altra e che se lo
dichiarano, anche a distanza. Ma Gesù nasce anche nelle tante realtà in cui
ognuno di noi, da solo, si trova a vivere giornalmente. Se amiamo chi ci sta di
fronte, senza nulla chiedere in cambio, e ci sforziamo di farlo, ovunque, non è
difficile che questo “amore gratuito” alla fine generi un ritorno: per esempio
un sorriso, un atteggiamento non ostile che può diventare partecipazione, condivisione
di gesti di solidarietà. In altre parole, il nostro amore gratuito può generare
frammenti di reciprocità. Quando nasce quel frammento, quando un familiare, un
collega, un amico, anche se non conoscono Gesù, condividono un’idea,
un’iniziativa in favore di qualcuno, magari solo ci sorridono... anche loro, in
un certo senso, escono da loro stessi, come noi siamo usciti da noi stessi per
amare; ebbene, in quel reciproco uscire da noi stessi nasce Gesù: nasce in quel
frammento, in quel sorriso. Certamente è qualcosa di piccolo, ma è pur sempre
un “frammento divino”. Questo è il seme della cellula d’ambiente, questa è
l’avventura straordinaria che siamo chiamati a vivere nella nostra
quotidianità. È affascinante: Gesù vuole rinascere ogni giorno, dove siamo, nei
tanti e diversi luoghi in cui si svolge la nostra vita, e ci chiede, oltre al
nostro contributo, di farci aiutare da persone cui, forse, mai avremmo
pensato».
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