Uno dei partecipanti mi ha mandato questa foto scrivendo: The Holy Spirit is Big !!! |
Ad
ottobre, parlando ai Fatebenefratelli sul rapporto tra le diversi componenti
delle Famiglie carismatiche avevo parlato di una rivoluzione: dal sistema
tolemaico a quello avevo copernicano: http://fabiociardi.blogspot.it/2017/10/famiglia-carismatica-una-rivoluzione.html
Oggi,
parlando dello stesso tema all’Associazione Membro Curie Generalizie
(continuerò anche domani), ho proseguito nella metafora cosmica:
Il sole
non è fisso, ma a sua volta in movimento, parte di una rotazione ben più vasta
che è quella galattica. Ci sembra così grande il nostro sole eppure è un
puntino nell’immensa Via Lattea.
Così è di
ogni Famiglia carismatica, non ha senso se non immersa nella galassia
ecclesiale, nella grande comunione tra carismi e vocazioni, dove tutti ruotiamo
attorno al grande disegno divino della costruzione del regno di Dio.
Non
viviamo per noi stessi, non possiamo ripiegarci su noi stessi, stare lì a
guardarci, altrimenti diverremmo una setta, e vagheremmo nello spazio come una
meteora. Viviamo per la Chiesa, per l’umanità, per la fratellanza universale,
per l’unità chiesta da Gesù al Padre. Solo così ha senso la Famiglia
carismatica, solo dimenticandosi per vivere "fuori di sé", essa è
realmente se stessa.
Un certo Bergoglio,
allora vescovo ausiliare ai Buenos Aires, al Sinodo dei vescovi del 1994 avvertì:
«ci si preoccupa eccessivamente del proprio carisma prescindendo dal suo reale
inserimento nel santo popolo di Dio, confrontandosi con le necessità concrete
della storia... e anziché essere “un dono dello Spirito alla Chiesa”, la vita
religiosa, così configurata, finisce per essere un pezzo da museo o un “possedimento”
chiuso in se stesso e non messo al servizio della Chiesa».
Da qui
l’appello rivolto ai consacrati nell’enciclica Evangelii gaudium, ad «integrarsi armonicamente nella vita del
Popolo santo di Dio per il bene di tutti» (n. 130).
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