Se fossi
la Raggi emetterei un’ordinanza che mette al bando le caldarroste durante l’estate.
Non è possibile, d’agosto, aggirarsi attorno a piazza di Spagna e sentire l’odore
delle frugiate (questo il vero nome delle caldarroste). Le apposite bancarelle
disposte qua e là all’angolo della strada sono un autentico attentato all’alternarsi
delle stagioni, un terribile effetto di una male intesa globalizzazione. (Tra l’altro,
dove diavolo trovano i marroni d’estate?)
Le frugiate
si mangiano d’autunno e d’inverno, come Dio comanda. (Le ho mangiate all’inizio
di questo novembre a san Pietro Avellana, al tempo giusto, nel luogo giusto).
Il
problema è piuttosto il castagnaccio, quello a Roma non si trova neppure al
momento adatto. E come si fa ad affrontare un inverno senza il castagnaccio?
Per
fortuna c’è Alessandra che conosce tutti i nascondigli della città. Ed ecco che mi
sono visto arrivare un involtino e anche quest’anno ho avuto l’assaggio giusto.
Anche per gli innocenti peccatucci di gola ci vogliono le amicizie giuste…
Nessun commento:
Posta un commento