Quando mi
dissero che sarei potuto venire a Supersano pensai a uno scherzo. Nella mia
ignoranza non avevo mai sentito dell’esistenza di un simile paese. Invece eccomi
qua, nel bel pezzo del Salento a fare il parroco.
Paese
delizioso, che si adagia ai piedi di una lunga collinetta. Vi passava la via
Francigena frequentata da pellegrini e crociati diretti in Terra Santa.
Come
tutti i paesi all’intorno anche Supersano ha il suo castello, la chiesa madre con
nuovi mosaici di Rupnik (è arrivato fin qua!!!), altre chiese succursali…, ma
soprattutto il santuario della Madonna di Coelimamma, dove la Vergine sarebbe
apparsa a una bambina. Sorge sopra una piccola chiesa rupestre bizantina, con antiche
pitture, mi dicono, anche se adesso è inaccessibile perché tanto del patrimonio
artistico della regione è in progressivo degrado.
Mi sembra
di essere tornato indietro nel tempo. A sera le persone portano le sedie fuori
della porta di casa e parlano tra di loro in crocchio, i ragazzi giocano per
strada, i più grandi scorrazzano con i motorini rumorosi. Più tardi cenano nella
stanza che dà sulla strada, con la porta aperta… Tutti danno del tu a tutti,
anche negli uffici pubblici, ti conoscano o non ti conoscano. A messa vengono
ancora numerosi, anche nei giorni feriali, e cantano tutti.
Sono
capitato bene. Mi hanno dato una bella parrocchia. Posso essere felice.
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