Non ho ancora
raccontato che giovedì scorso sono stato a Vaste, un minuscolo paese del
Salento che vanta origini antichissime. È tutto in una piazza, che però è un
capolavoro con un castello da favola.
Nel cortile del
castello, come ogni giovedì d’estate, ho assistito ad un vivacissimo concerto
di tre fisarmoniche che suonavano musica russa moderna.
Non l’ho potuto
scrivere perché so una mia follower (si dice così, vero?) non sarebbe stata
contenta. Infatti mi ha inviato un commento sul mio post "Avvolto in musica di cielo" nel quale mi dice: “Post entusiasmante e coinvolgente,
p. Fabio! Ma... so di scandalizzare..., io non capisco la musica! tanto da
essermi chiesta, in qualche occasione, come potrebbe essere il Paradiso per una
come me... Che ne dici?”.
Mi spiace per Maria
Adele, ma in Paradiso ci sarà proprio la musica. Lo dicono le divine Scritture,
come, ad esempio, l’Apocalisse, dove i 24 vegliardi cantano “un canto nuovo”.
Cantarono gli angeli sui cieli di Betlemme quando nacque Gesù.
Poi ce lo
dicono i santi. Ildegarga di Bingen trascrisse i canti ascoltati durante le
estasi, ma anche il Curato d’Ars e Padre Pio hanno affermato di aver sentito musica
celeste.
Basta guardare
i bambini, i più vicini al Paradiso. Sanno disegnare, compongono poesia e quando
sono concentrati in un gioco canticchiano o semplicemente mugolano. Perché
quando si diventa grandi non si dipinge più, non si scrivono più poesie, non si
canta più?
Dovremmo
tornare ad avere la semplicità dei bambini che non si curano della critica
estetica degli adulti…
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