Marzo 2017:
Il commento alla Parola di Vita non porta più la firma di Fabio Ciardi, ma di
Letizia Magri, sposata, con due figli. Aria nuova!
Bella la
presentazione che Victória Gomez ha preparato per
questo passaggio di testimone:
«Se
per ipotesi assurda tutti i vangeli della terra venissero distrutti, noi
desidereremmo vivere in modo tale da riscrivere il Vangelo con la nostra vita»
(Chiara Lubich). Questa convinzione, anche esigente, ha accompagnato la vita di
quanti si sono avvicinati in vario modo al Movimento dei Focolari fin dai suoi
inizi, quando, per gli effetti della Seconda Guerra mondiale, «tutto crollava».
Si viveva con particolare attenzione una “Parola” alla volta, era la “veste”
che s’indossava svegliandosi. La si portava in cuore e la si applicava
ogniqualvolta era possibile.
Chiara
Lubich, l’ha testimoniato infinite volte, narrando storie affascinanti di
frutti, scoperte, effetti. Capovolgimenti personali e collettivi che non
dubitava definire “rivoluzioni”.
«Entrare
nel Vangelo», tradurlo in pratica, incarnare una parola dopo l’altra per
«rievangelizzarsi». Una dinamica che aveva e ha uno scopo chiaro: diventare «un
altro piccolo Gesù che passa sulla terra». Qui sta il fascino e il perché. Oggi
come ieri.
Qui
sta la ragione di una prassi che si riscontra ancora oggi nel Movimento dei
Focolari: continuare ad offrire su molte parole della Scrittura, a senso
compiuto, un commento che, stampato in circa 90 lingue e idiomi raggiunge in
vario modo milioni di persone. Perché «il mondo ha bisogno di una cura di
Vangelo», ne era convinta anche Chiara, che assicurava che basterebbe una parola per
santificarci, per essere un altro Gesù. E tutti la posiamo vivere, di qualunque
vocazione, età, sesso, condizione noi siamo, perché Gesù è Luce per ogni uomo
che viene in questo mondo.
Questo
è l’unico scopo del foglietto “Parola di Vita” che porta un commento a una
frase della Scrittura che spesso ci troviamo tra le mani. Anche questa prassi, pedagogica per così dire, ha radice nel tempo
di fondazione del Movimento dei Focolari. Su di essa però Chiara avvertiva con
forza: «Non bisogna vedere chi la commenta ma ciò che è commentato»: la Parola,
“lampada per i miei passi” e “luce sul mio cammino”».
Oggi
tale commento porta via via firme diverse e nasce dallo scambio e dalla
riflessione comune di un gruppo di persone, diverse per età, formazione,
cultura, origine, che mettono e rimettono la Parola al centro della propria
vita. Una sorta di laboratorio da cui uno dei presenti raccoglie il frutto di
questa comunione e stila il testo - in
questo momento lo fa Letizia Magri - alla luce della spiritualità di comunione e
dell’esperienza che di essa i membri dei Focolari fanno. Ne viene, in pratica, un suggerimento e un contributo destinato a chiunque per aprire la porta alla Parola e, già
dall’atrio, far sentire il suo profumo.
«Vivere,
vivere, vivere la Parola» era la passione di Chiara trasmessa a molti. Passione
che in forza della sua spiritualità collettiva le faceva dire: «A noi non basta
viverla per conto proprio. No: è necessario comunicarci poi reciprocamente tra
fratelli le nostre esperienze» su di essa. In questa maniera, continuava, ci si evangelizza non solo per lo sforzo personale
nel viverla, «ma per accogliere in sé la luce e l’esperienza dell’altro». Risultato?
Evangelizzarci come singoli e come comunità, essere «sempre più Gesù,
singolarmente e collettivamente». E dove Gesù vive, anche attraverso di noi, il
mondo riceve luce e trova la forza di trasformarsi.
Ben venuta Letizia. Che lo Spirito Santo possa illuminarti per esse portatrice della luce dell'Ideale di Chiara con sapienza e parola che ci conducano a Dio.
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