In quel tempo, Gesù, uscito
dalla sinagoga, subito andò nella casa di Simone e Andrea… Al mattino presto
si alzò quando ancora era buio e, uscito, si ritirò in un luogo deserto, e là
pregava. (Mc 1, 29-39)
Che giornata intensa quel
sabato a Cafarnao: il discorso in sinagoga, la cacciata di satana, la
guarigione della suocera di Simone, i malati che ti portano a sera e ancora
liberazioni dal demonio. Era così ogni tua giornata? Certo non ti risparmiavi,
non conoscevi riposo, sempre in cammino, per incontrare più persone possibile,
per dire a tutti il messaggio di gioia: è giunto il regno di Dio e quello di
satana è finito. Per questo sei venuto.
Sarebbe piaciuto anche a me
venire quella sera, davanti alla casa di Simone, assieme a tutta la città, per
incontrarti. Sono tutti riuniti attorno a te, ad ascoltarti. Dici parole nuove,
vere, e con autorità. Di esse nutri la tua gente, perché sai che di parole
vere, che toccano il cuore, che forse fanno male ma che risanano, noi abbiamo
bisogno: non di solo pane vive l’uomo!
Non
risani soltanto i cuori, ma anche i corpi, con un amore concreto che si prende
cura di ognuno, con interezza, in ogni aspetto della sua esistenza: sai di cosa
abbiamo bisogno e ti fai vicino e rispondi a ogni nostra attesa.
Mi sarebbe piaciuto anche
uscire dietro a te, furtivamente, il mattino seguente, quando era ancora buio,
mentre gli altri stavano dormendo, e seguirti nel luogo appartato, solitario e
silenzioso. Vorrei carpire il tuo segreto. Da dove proveniva la luce e la
sapienza della tua parola? Da dove prendevi lo slancio per andare incontro a
ogni persona e alle folle? Chi alimentava il tuo amore, che ti faceva entrare
nel dolore dell’ammalato fino a sanarlo? Chi ti dava la forza per combattere e
sconfiggere il demonio?
«E lì pregava». È questo il
tuo segreto? Il luogo solitario si animava di una nuova presenza: il Padre era
lì, con te. Quel silenzio si apriva al dialogo con lui, nell’amore dello
Spirito Santo. Questo è il segreto della tua vita di donazione senza sosta e
senza risparmio: l’intimo costante rapporto con il Padre, con il quale
colloqui, condividi i frutti del tuo operare, elabori i progetti e le
strategie, ascolti la sua voce, compi il suo volere. Il tuo agire nasce da
questa unità, se ne alimenta e a essa converge.
Potrebbe essere, questo,
anche il nostro segreto? Una vita di donazione, senza sosta e senza risparmio,
fatta di incontri, di dono della sapienza, di riconoscimento e condivisione del
dolore, di lotta senza quartiere e senza compromessi contro il male. Come la
tua giornata. Ma anche a me occorre un luogo di silenzio e di preghiera.
Nel ritiro solitario con te
mi ritrovo assieme alla mia comunità, come quando, nel luogo deserto, tu
ritrovavi la tua comunità trinitaria. E insieme condividiamo le gioie e le
fatiche, scopriamo il disegno divino che siamo chiamati a compiere, e troviamo
la forza per attuarlo.
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