venerdì 17 febbraio 2017

Un giorno di ringraziamento con le COMI



Te Deum laudamus…, scrisse sant’Eugenio il 18 febbraio 1826, all’indomani dell’approvazione del suo Istituto, i Missionari Oblati di Maria Immacolata.
Noi ti lodiamo, ti benediciamo, ti ringraziamo per la tua bontà immensa, o Dio Amore, Padre nostro!, scrisse padre Liuzzo il 17 febbraio 1987, all’indomani dell’approvazione del suo Istituto, le Cooperatrici Oblate Missionarie dell’Immacolata.

Oggi ho celebrato la festa del 17 febbraio in maniera un po’ nuova. È il giorno del Ringraziamento: gli Oblati ringraziano Dio per la loro vocazione, che in quel lontano 17 febbraio 1926 fu riconosciuta e approvata dalla Chiesa.
L’ho celebrata con le COMI, riunite a Roma per il loro annuale convegno. Prima di ricevere l’approvazione pontificia, anche loro furono riconosciute nella Chiesa l'11 febbraio, praticamente quando gli Oblati. In circostanza padre Liuzzo, loro fondatore, scrisse: «Siete nate nella Chiesa e per la Chiesa missionaria (…). Ora la Chiesa VI FA Istituto Secolare con finalità missionaria. È la vostra nascita ufficiale e canonica, che vi colloca tra gli Is­tituti di vita consacrata “perle della Chiesa”». Concludeva: «In nome di Dio siamo santi! Altrettanti Cristo!” nuove Marie di Nazareth».

Dieci anni prima, il 17 febbraio 1979, spiegavo il loro nome, fatto di quattro “vere parole di vita” da “meditare, gusta­re e vivere”:
Cooperatrici: la totale dedizione alla Chiesa e la “comunione” filiale e vitale col Papa; il “volto femminile” degli Oblati.
Oblate: totalmente donate, sino al culmine del Cristocentrismo, l’identificazione a Cristo.
Missionarie “mezza misura”: arden­ti, coraggiose, universali.
di Maria Immacolata: un programma di autentica marianizzazione che culmina nell’idea di essere “nuova Maria di Nazaret”.
«La Comi è un DONO totale e lieto a Dio-Amore, una fedelissima che segue Cristo puntando “alle vette e senza lasciar nulla di intentato”, da innamo­rata che vuol identificarsi con Lui, - tutta presa da Lui e dai suoi interes­si salvifici, impregnata di amore alla Chiesa e alle anime più bisognose fatto di dinamismo infaticabile e giovanile, santamente audace, - autentica figlia del B. Eugenio e volto femminile della sua Congregazione, - che vuol rivivere Maria per la gloria e la gioia del Padre e per la salvezza di tut­ti, in un’atmosfera di effusa carità divina e fraterna... Non c’è da esplodere di gioia, di umiltà, di riconoscenza, di entu­siasmo oltre che di totale fiducia in Dio-Amore?».


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