Te Deum laudamus…, scrisse sant’Eugenio il 18 febbraio 1826, all’indomani dell’approvazione del suo Istituto, i Missionari Oblati di Maria Immacolata.
Noi ti lodiamo, ti benediciamo, ti
ringraziamo per la tua bontà immensa, o Dio Amore, Padre nostro!, scrisse padre
Liuzzo il 17 febbraio 1987, all’indomani dell’approvazione del suo Istituto, le
Cooperatrici Oblate Missionarie dell’Immacolata.
Oggi
ho celebrato la festa del 17 febbraio in maniera un po’ nuova. È il giorno del Ringraziamento:
gli Oblati ringraziano Dio per la loro vocazione, che in quel lontano 17
febbraio 1926 fu riconosciuta e approvata dalla Chiesa.
L’ho
celebrata con le COMI, riunite a Roma per il loro annuale convegno. Prima di
ricevere l’approvazione pontificia, anche loro furono riconosciute nella Chiesa l'11 febbraio, praticamente quando gli Oblati. In circostanza
padre Liuzzo, loro fondatore, scrisse: «Siete nate nella Chiesa e per la Chiesa
missionaria (…). Ora la
Chiesa VI FA Istituto Secolare con finalità missionaria. È la
vostra nascita ufficiale e canonica, che vi colloca tra gli Istituti di vita
consacrata “perle della Chiesa”». Concludeva: «In nome di Dio siamo santi!
Altrettanti Cristo!” nuove Marie di Nazareth».
Dieci
anni prima, il 17 febbraio 1979, spiegavo il loro nome, fatto di quattro “vere
parole di vita” da “meditare, gustare e vivere”:
Cooperatrici: la totale
dedizione alla Chiesa e la “comunione” filiale e vitale col Papa; il “volto
femminile” degli Oblati.
Oblate: totalmente donate, sino al
culmine del Cristocentrismo, l’identificazione a Cristo.
Missionarie “mezza misura”: ardenti,
coraggiose, universali.
di Maria Immacolata: un programma di
autentica marianizzazione che culmina nell’idea di essere “nuova Maria di
Nazaret”.
«La
Comi è un DONO totale e lieto a Dio-Amore, una fedelissima che segue Cristo
puntando “alle vette e senza lasciar nulla di intentato”, da innamorata che
vuol identificarsi con Lui, - tutta presa da Lui e dai suoi interessi
salvifici, impregnata di amore alla Chiesa e alle anime più bisognose fatto di
dinamismo infaticabile e giovanile, santamente audace, - autentica figlia del
B. Eugenio e volto femminile della sua Congregazione, - che vuol rivivere Maria
per la gloria e la gioia del Padre e per la salvezza di tutti, in un’atmosfera
di effusa carità divina e fraterna... Non c’è da esplodere di gioia, di umiltà,
di riconoscenza, di entusiasmo oltre che di totale fiducia in Dio-Amore?».
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