Non temere!
La prima volta Dio lo dice ad Abramo (Gn 15, 1). Lo ripete a Mosé e al suo popolo: “Non temere e non ti abbattere” (Dt 1, 21). “Non temere e non spaventarti”, dirà più volte a Giosuè (Gs 1, 9), a Salomone (1 Cr 22, 13), ad Acaz (Is 7, 4), al “vermiciattolo di Israele” (Is 41, 12), lo ridice al popolo per bocca di Geremia (30, 10), a Daniele (10, 12), a Gerusalemme per bocca di Sofonia (3, 16), a Giuseppe sposo di Maria (Mt 1, 20), a Zaccaria (Lc 1, 13), a Maria (Lc 1, 30), a Simone (Lc 5, 36), a Giairo (Lc 8, 50), al “piccolo gregge” dei suoi apostoli (Lc 12, 32), a Paolo (At 7, 24), al veggente dell’Apocalisse (Ap 1, 17).
La prima volta Dio lo dice ad Abramo (Gn 15, 1). Lo ripete a Mosé e al suo popolo: “Non temere e non ti abbattere” (Dt 1, 21). “Non temere e non spaventarti”, dirà più volte a Giosuè (Gs 1, 9), a Salomone (1 Cr 22, 13), ad Acaz (Is 7, 4), al “vermiciattolo di Israele” (Is 41, 12), lo ridice al popolo per bocca di Geremia (30, 10), a Daniele (10, 12), a Gerusalemme per bocca di Sofonia (3, 16), a Giuseppe sposo di Maria (Mt 1, 20), a Zaccaria (Lc 1, 13), a Maria (Lc 1, 30), a Simone (Lc 5, 36), a Giairo (Lc 8, 50), al “piccolo gregge” dei suoi apostoli (Lc 12, 32), a Paolo (At 7, 24), al veggente dell’Apocalisse (Ap 1, 17).
Non
temere!
Un
messaggio pieno di speranza che Dio rivolge ad ognuno, al suo popolo, all’umanità
intera.
Ci
conosce bene questo Dio che ci ha fatti, conosce le nostre fragilità, le nostre
paure, le nostre debolezze. Ha provato lui stesso “paura e angoscia” (Mc 14,
33).
Non
tenere! Lo ripete una ottantina di volte nella Bibbia, colorandolo con “non ti
perdere d’animo”, “sii forte e coraggioso”, “non ti abbattere”, “sta tranquillo”,
“non lasciarti cadere”.
Fa bene sentirlo
ripetere anche a noi. Ne abbiamo bisogno.
Nessun commento:
Posta un commento