mercoledì 1 febbraio 2017

Presentazione di Gesù al tempio: Esperti del Vangelo

                                             
Nel brano evangelico sulla presentazione di Gesù al tempio, che oggi celebriamo, per ben tre volte si dice che Maria e Giuseppe agirono secondo “la Legge del Signore” (cf. Lc 2, 22. 23. 39).
I genitori di Gesù, che lungo il Vangelo appaiono costantemente in attento ascolto della Parola di Dio, anche in questa circostanza agiscono in obbedienza alla sua Parola.
È stato Paolo VI a voler fare di questa festa del 2 febbraio, una giornata dedicata alle persone di vita consacrata. Anch’esse, come Giuseppe e Maria, sono chiamate a vivere secondo la legge del Signore. Vivere secondo il Vangelo, essere uomini e donne evangelici, annunciare il Vangelo è l’ideale di ogni famiglia religiosa.
Il succedersi dei carismi della vita consacrata può dunque essere letto come un dispiegarsi di Cristo nei secoli, come un Vangelo vivo che si attualizza in sempre nuove forme, come lascia intuire la Costituzione dogmatica Lumen gentium dove afferma, come già abbiamo ricordato, che la Chiesa, mediante i carismi della vita consacrata, si adopera affinché meglio sia presentato Cristo ai fedeli e agli infedeli «o mentre egli contempla sul monte, o annunzia il regno di Dio alle turbe, o risana i malati e i feriti e converte a miglior vita i peccatori, o benedice i fanciulli e fa del bene a tutti, sempre obbediente alla volontà del Padre che lo ha mandato» (LG 46).
Lungo i secoli seguire Cristo, come viene proposto nel Vangelo, ha dunque costituito la «norma ultima della vita religiosa», «la regola suprema» di tutti gli istituti, come ricordano i Padri del Concilio Ecumenico Vaticano I (cf. Perfectae caritatis, n. 2).
La sua missione nella Chiesa è di «tener viva nei battezzati la consapevolezza dei valori fondamentali del Vangelo», in modo particolare le beatitudini (VC 33). Essa reca alla Chiesa «un prezioso impulso verso una sempre maggiore coerenza evangelica» (n. 3) ed è un «eloquente, anche se spesso silenziosa, predicazione del Vangelo» (n. 25); le persone consacrate «non possono non manifestare sensibilmente (...) la pienezza del Vangelo dell’amore» (n. 52).
Di qui la necessità di lasciarsi condurre dallo Spirito là dove sono stati guidati fondatori e fondatrici, là dove ha avuto inizio il loro cammino carismatico: al Vangelo.
«In continuità con i fondatori e le fondatrici anche oggi i loro discepoli sono chiamati ad accogliere e custodire nel cuore la Parola di Dio perché continui ad essere lampada per i loro passi e luce sul loro cammino (cf Sal 118, 105). Lo Spirito Santo potrà allora condurli alla verità tutta intera (cf Gv 16, 13)» (Ripartire da Cristo 24).
Le persone consacrate hanno uno specifico mandato: diventare sempre più una “evangelica testificatio” in mezzo al popolo di Dio.


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