Il Colosseo visto dal giardino del convento |
L'ingresso al convento |
Si era
alla vigilia del Giubileo dell’anno 1750. Le sue prediche infuocate attiravano
i romani, sempre più numerosi. Anche il papa veniva ad ascoltarlo. Era l’occasione
propizia per piantare la Via Crucis nel
Colosseo, dichiarandolo luogo sacro per i Martiri. Gli storici hanno poi dimostrato
che nel Colosseo non furono mai martirizzati cristiani, ma la predicazione – in
buona fede – di San Leonardo impedì l’ulteriore rovina del monumento.
Morì
l’anno dopo, il 26 novembre, e a San Bonaventura al Palatino occorsero i
soldati, per tenere indietro la folla che voleva vedere il Santo e portarne via
le sue reliquie.
La cella di san Leonardo |
Ne aveva letto la vita e gli scritti. Alfonso Maria de’ Liguori lo aveva definito
«il più grande missionario del nostro secolo» e sant’Eugenio se lo prese come
protettore e modello delle sue missioni al popolo.
Il 28 febbraio 1826, nel
periodo della sua permanenza a Roma per l’approvazione delle Regole,
Sant’Eugenio visita per la prima volta il convento. Dal suo Diario:
28 febbraio 1826
Sono
stato a dire Messa a San Bonaventura, nella casa del ritiro dei padri
francescani. Il Beato Leonardo da Porto Maurizio è morto in questa santa casa. […] Ho detto Messa all’altare principale sotto
il quale si trova il beato Leonardo, con l’abito religioso. […]
In
una stanza si conservano il pagliericcio, le assi e i sedili del letto sul
quale il Beato è morto. È una piccola cella dove adesso, di fronte alla porta,
si vede l’altare che è stato costruito, a destra una piccola credenza che
racchiude gli ornamenti, a sinistra il posto dove era il letto del santo. Da un
lato e dall’altro della porta sono stati messi due grandi reliquiari: nell’uno
si trova l’abito in cui è morto, il cordone e la sua spaventosa disciplina
composta da taglienti lame di ferro; nell’altro lo stendardo che innalzava in
missione e una scatola di sue reliquie. Intorno alla cella sono rappresentati,
in piccoli quadri, diversi miracoli avvenuti per intercessione del beato.
15 marzo 1826
Sono
andato verso il ritiro di S.
Bonaventura dove ho detto la santa Messa nella stanza dove morì il beato
Leonardo da Porto Maurizio.
Vi tornò nel 1854, in occasione del suo soggiorno a Roma per la proclamazione del dogma dell'Immacolata:
22 novembre 1854
Sono
stato a visitare la cella dove aveva dimorato il beato Leonardo da Porto
Maurizio e da dove era salito al cielo. Come mi sentivo a mio agio in quel
piccolo sacrario da dove mi sono allontanato con tanto vivo dolore. Uscendo di
lì e rientrando in chiesa per tornare a venerare ancora una volta il santo
corpo del beato dicevo tra me: fra breve dovrò ritornare nei bei saloni del
Quirinale per vedervi sfilare tutte le umane grandezze. Ma che cosa sono
paragonandole a quello che qui mi delizia tanto! Né provai altri sentimenti
quando le vidi sotto i miei occhi.
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