Il 23 marzo 1993 mi scriveva dallo Zaire:
“Siamo di passaggio”
Ieri è arrivata
la notizia della morte di Mons. Toussaint. Ho celebrato per lui la Messa questa
sera assieme agli scolastici e ho fatto l'omelia sull'essere missionari.
Dove va a
finire tutto quello che abbiamo fatto?
Quando sei
partito tu hanno detto qualche cosa, ma poi tutto sommato quello che si ricorda
è solo che avevi un carattere brusco, che hai messo dell'ordine nelle finanze…
Quante cose si
diranno alla morte di ognuno, quante cose non si diranno…
Ma certamente
quello che hai vissuto dentro, i tuoi drammi, le pene che hai sofferto, le
contradizioni, le speranze, quelle non può dirle nessuno, non possono neppure
capirle perché sono cose tue, sono il segreto tra te e il tuo io, tra te e il
tuo Dio.
Quello che
potrebbe fare male è vedere come tutto cade nell'oblio e dopo poco tempo quello
che tu hai fatto, credendo che fosse la cosa più importante, sarà dimenticata e
nessuno si ricorderà di te.
Ma che cosa
resta?
È vero che
resta l'amore che hai dato, ma poi ne vale la pena?
Se lo hai
vissuto tra te e te, non ne vale la pena, assomiglia al mio diario che ho
scritto per un anno e poi per un errore di dischetto è stato cancellato
completamente, ma se è vissuto tra te e Lui allora resta nel suo cuore e questo
vale, e vale la verità che sembra anche che non esista.
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