Fra una settimana, l’11 novembre, inizieranno “I venerdì
di San Nicola ai Prefetti”. Per l’occasione ho preparato un libro nel quale,
tra l’altro racconto qualcosa del mio rapporto con la Parola di Dio. Ecco un
primo stralcio.
Il giorno dell’Epifania
del 1962 mio padre mi regalò il libro dei Vangeli, «Per esserti oasi di pace e di
ristoro alla tua formazione evangelica», come scrisse nella dedica. Avevo tredici
anni. Quel libro segnò una tappa nuova del mio viaggio nella Sacra Scrittura.
Venticinque anni più
tardi, ormai diacono, iniziai ad annunciare la Parola di Dio nella parrocchia dei
santi Pietro e Paolo all’EUR. Ogni domenica, in Quaresima, parlavo del vangelo con
una gioia mai provata prima d’allora. Alla fine della messa lasciavo alle persone
un foglio con alcune note su come accogliere e vivere la Parola di Dio. La domenica
di Pasqua annotai: «Mai come oggi tante persone davanti a me. Mai le parole mi sono
uscite con tanta abbondanza e convinzione. Mi sembra d’essere un profeta! Penetrano
le mie parole, come pioggia di primavera. Vedo la gente rinverdire, pervasa da una
gioia soave e profonda, la stessa che mi canta in cuore. Il sole di Pasqua illumina
di nuova luce. Parlo a duemila persone, anzi ad una sola persona: tutte fuse dall’amore.
Come un profeta annuncio il Cristo Risorto vivo e presente. È bello parlare di Lui».
Vent’anni più tardi quei foglietti distribuiti all’EUR divennero la presentazione
del Vangelo e Atti degli Apostoli di Città
Nuova, un piccolo libro tascabile che, dal 1997, continua ad essere ristampato in
numerose edizioni.
L’anno precedente,
1996, avevo iniziato a pubblicare sulla rivista “Nuova Umanità” quattro fortunati
articoli, frutto della frequentazione della Scuola Abbà, cenacolo di vita e di studio
attorno a Chiara Lubich, che ha forgiato la mia vita e il mio pensiero: Ogni Parola di Dio contiene il Verbo, Vivere la Parola per essere la Parola, Lampada per i miei passi è la tua parola,
I carismi parole di Dio vive.
È del 2003 il libro
Fuoco è la tua Parola. Come vivere il Vangelo,
che contiene le meditazioni offerte durante gli esercizi spirituali alla conferenza
episcopale della Repubblica Ceca, cui fa seguito Luce è la tua Parola (2005), con altre meditazioni del medesimo ritiro.
Il sottotitolo di questo secondo libro – Dialogo
interreligioso e annuncio del Vangelo – non era adeguato, sarebbe dovuto essere:
La Bibbia nella vita della Chiesa.
Sono seguiti altri
articoli, riguardanti soprattutto la Parola di Dio e la vita consacrata, fino all’ultimo
libro in materia: Carismi, Vangelo che si
fa storia (2011).
Nel frattempo erano
nati altri libri riguardanti la Bibbia, legati a momenti e circostanze particolari.
Parlaci di Lui. I racconti di Cafarnao (2007) è l’eco del
mio primo viaggio in Terra Santa nel giugno 1977. «Tutto mi parla – scrivevo allora
–, da Nazaret al Tabor, da Gerusalemme a Gerico. Tocco il Dio fatto carne. Non l’Assoluto
incomunicabile, non l’Ente inaccessibile, non il mistico Uno, non il Motore immoto,
ma un Dio capace di percorrere le nostre strade, di condividere la nostra debolezza
e fragilità, di stancarsi e di aver sete e fame, di addolorarsi e di piangere, di
provare turbamento e commozione: un Dio dal cuore di carne». Ne è nata una piccola
pièce teatrale e, in Brasile, un audiolibro, che accompagna il volume tradotto in
portoghese (2010). Il libro è stato tradotto anche in coreano.
Essere Tua Parola,
del 2008, è una serie di testi scelti di Chiara Lubich, piccolo omaggio in occasione
della sua morte.
Nel 2010 appare La storia di Dio e la mia. La Bibbia fonte di
ispirazione per l’uomo, nato a Cuba, all’Avana, nell’Aula Bortolomeo de Las
Casas. «Per tre sere consecutive – ho scritto nell’introduzione –, mi sono trovato
con un pubblico vivace ed eterogeneo: non credenti, militanti del Partito, agnostici,
credenti cattolici, greco-ortodossi, protestanti... Insieme abbiamo letto testi
di poeti, contemplato immagini di grandi artisti, ascoltato brani musicali, visto
frammenti di film, tutti ispirati alla Bibbia. Abbiamo ascoltato la Bibbia stessa
con le sue sorprendenti descrizioni della natura, della bellezza dell’uomo e della
donna, con l’espressione dei sentimenti e dei valori umani. Per chiederci infine
se questo grande codice culturale non fosse anche una comune fonte di ispirazione
per la vita di credenti e non credenti, o almeno il punto di partenza per un confronto
critico per affinare il cuore e ricercare le motivazioni più profonde del vivere».
Nel 2009 pubblico Dov’è il tuo tesoro, là sarà anche il tuo cuore. Facciamo
festa con il Vangelo di Luca (2007), seguito da In cerca di perle preziose. Facciamo
festa con il Vangelo di Matteo (2010) e
Il seme germoglia e cresce. Facciamo festa con il Vangelo di Marco (2014).
Non si tratta dei classici commenti ai vangeli festivi, ma del frutto di una singola
esperienza, come ho raccontato nel secondo volume: «“Quando vado in chiesa la domenica
spero sempre di tornare a casa piena di gioia, di luce, di speranza, così da poter
affrontare la settimana con una nuova carica di vita divina. Invece qualche volta,
alla fine della messa, mi ritrovo avvilita e triste per le parole ascoltate nell’omelia”.
Anziana, non vedente, sola anche se attorniata da figlie e nipoti, mia mamma mi
aveva confidato questo suo patire. “Ogni domenica condividerò con te la mia lettura
del Vangelo e la mia preghiera”, le risposi con slancio. Così è stato. Domenica
dopo domenica, per tre anni, sono rimasto fedele alla promessa inviando, via e-mail
a chi poteva leggerglielo, il mio piccolo colloquio con il Signore. Così è nato
questo libro. A sera la mamma mi telefonava, felice». I miei scritti avevano già
raggiunto il loro scopo.
Nel 2012, infine,
collaborai con Città Nuova alla nascita del periodico Il Vangelo del giorno, per il cui primo numero di dicembre, scrissi
appunto i commenti ai vangeli del giorno.
[1] Rispettivamente in “Nuova Umanità” 18 (1996) 517-533;
18 (1996) 645-659; 19 (1997) 31-51; 19 (1997) 387-407.
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