Giovedì scorso, come al solito, un altro momento di dialogo a sant’Eustachio,
questa volta con Heike Vesper, luterana. Siamo entrati in campo minato, l’Eucaristia.
Eppure è stato un bel colloquio.
Sono partito dall’ossessione in Dio di volersi sedere a
tavola con noi. A cominciare dal paradiso terrestre, quando a sera scendeva a
cena con Adamo ed Eva. Una volta che i due sono spariti gli è rimasta questa
idea fissa, questo desiderio spasmodico di sedersi a tavola con noi. Lungo
tutta la Bibbia lo ripete in mille modi, non pensa che a preparare una mensa
per noi. Gesù inizia il suo ministero con le nozze di Cana e lo termina con l’ultima
cena, promettendo di bere di nuovo il vino con noi nel Regno. Sì perché nel
Regno dei cieli staremo a tavola da mattina a sera; Dio sta preparando un
grande banchetto, nel quale lui stesso si cingerà e ci servirà: parola di Gesù!
Non a caso Gesù era chiamato “mangione e beone”: lo troviamo a banchetto da
Simone, in casa di amici; con Zaccheo si invita addirittura lui stesso a pranzo…
Ha scelto bene, perché stare assieme a tavola è il momento
più bello della giornata e il banchetto di nozze è la festa più bella che possa
esserci. In fondo a Dio non interessa mangiare e bere, quando stare con noi,
trovarsi in famiglia, a casa. Da no credere!
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