A mano a mano che andavo
componendo questa antologia minima (C. Lubich, Gesù Eucaristia, Città Nuova, Roma 2014), mi passavano davanti, ad uno ad uno, gli
altri punti della spiritualità dell’unità. Dio
Amore è tutto espresso nell’Eucaristia, «la grande trovata di Dio, del suo
amore per gli uomini», «l’Amore degli amori». Essendo l’espressione massima
della donazione di Dio essa coincide con Gesù
Abbandonato: «mi si è fatto il ciak fra Gesù
abbandonato e Gesù Eucaristia». Non
si può accedere all’Eucaristia se non si è riconciliati con i fratelli; essa esige
dunque l’amore verso tutti. Nello stesso tempo essa è essenziale per poter
vivere l’amore al fratello, fino alla
reciprocità: ne è il modello, la
causa, la forza. L’Eucaristia che fa la Chiesa,
e nello stesso tempo la Chiesa fa l’Eucaristia, «e la fa attraverso i suoi sacerdoti e lo Spirito Santo». Lo stesso ideale dell’unità sarebbe un’utopia senza l’Eucaristia, che sola può attuarla.
Non a caso, ricorda Chiara, il dono dell’Eucaristia coincide con quello del
comandamento nuovo dell’amore reciproco e con la preghiera di Gesù per l’unità.
Si supera così ogni
dicotomia: «Il culto divino e l’amore dei fratelli che compone e ricompone
l’unità fra essi non possono essere assolutamente disgiunti». I cristiani,
eucaristizzati, diventano a loro volta eucaristia per il mondo, portando
ovunque i germi della risurrezione. Da qui scaturisce l’impegno sociale,
politico, economico del Movimento dei focolari, come anche l’apertura sul mondo
della cultura: «Infatti, poiché l'Eucaristia ci trasforma in Gesù, in noi fatti
Lui si esprime il Verbo: un Verbo che è dottrina». La stessa creazione
raggiunge la sua pienezza nella “nuova creazione”, grazie ai corpi che,
“mangiati” dalla terra, diventano la sua “eucaristia”, germe di risurrezione.
Infine, nella spiritualità
dell’unità la stessa esperienza di Maria
scaturisce in qualche modo da Gesù Eucaristia, come testimonia un episodio noto
delle vita di Chiara: «Un giorno… sono entrata in una chiesa e col cuore colmo
di confidenza ho chiesto a Gesù perché mai Lui, che è rimasto sulla terra, su
tutti i punti della terra nella dolcissima Eucaristia, non ha trovato un modo
per lasciarvi anche sua madre, per noi bisognosi d’aiuto nel viaggio della
vita. E dal tabernacolo, nel silenzio, sembrava mi rispondesse: “Non l’ho lasciata
perché la voglio rivedere in te…”».
L’Eucaristia tutto
informa e tutto ad essa torna, fino a quando ci introdurrà, assieme all’intera creazione,
nel seno del Padre. È quanto, per grazia singolare, Chiara poté sperimentare
profeticamente agli inizi della sua divina avventura.
Questo è il mio editoriale per il prossimo numero di
“Unità e Carismi” che, ispirandosi all'esperienza e all'insegnamento di Chiara Lubich, vuole
offrire un contributo all’approfondimento del rapporto che ogni cristiano è
chiamato a intessere con Gesù Eucaristia e delle conseguenze esistenziali nella
sua vita quotidiana.
Non ci sono parole di commento perchè è impossibile trovarne di valore pari a queste lette qui .La realtà dell'Eucaristia richiede una sola parola :GRAZIE che si rivolge a DIO Padre ,al Figlio Redentore ,allo Spirito Santo e ad ogni fratello che si lascia amare e ci riama .<>
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