Ogni anno il Movimento
dei focolari approfondisce un tema della sua spiritualità. È un modo
intelligente per tenere viva l’identità carismatica. In maniera analoga ogni
mese approfondisce e vive una parola della Scrittura – la Parola di vita – per
abbeverarsi costantemente alla sorgente evangelica, da cui scaturisce e si
mantiene vivo ogni carisma. In ambedue le prassi non vi è parcellizzazione di
tematiche. È evidente per la Parola di vita: «In ogni Parola è tutta la Parola come
nella Parola è ogni Parola», ha
costantemente insegnato Chiara Lubich. Lo stesso si può affermare per un
aspetto di una spiritualità: per una misteriosa pericoresi, esso contiene l’intera
spiritualità, alimentata a sua volta da quel singolo aspetto.
Il punto della
“spiritualità dell’unità” proposto quest’anno è “Gesù Eucaristia”. In una
spiritualità cattolica sembra ovvia la dimensione eucaristica: è proprio
necessario considerarla un elemento peculiare di una singola spiritualità? Non è
semplicemente patrimonio comune a tutta la Chiesa?
Essendomi stato chiesto
di preparare il volumetto che raccoglie pensieri di meditazione su questo tema
dell’anno, ho avuto l’occasione di rileggere tanti scritti della fondatrice
dell’Opera di Maria attinenti a Gesù Eucaristia. È la sesta antologia
pubblicata dalle edizioni Città Nuova, che fa seguito a quelle su Dio Amore, la
volontà di Dio, la Parola di Dio, Gesù nel fratello, Gesù in mezzo a noi.
Lavorando attorno a questo tema mi è parso evidente come tutta la spiritualità di
Chiara possa essere vista partendo da questo aspetto e, nello stesso tempo,
come questo aspetto domandi di essere vissuto in armonia con tutti gli altri
elementi che la compongono.
Ho potuto innanzitutto
costatare la verità che scaturisce dalla domanda retorica che Chiara si è posta
più volte: «Ma è stata l’Eucaristia a mettermi dentro l’Ideale?», ossia a
consentirle di accogliere il suo carisma specifico. È stata l’Eucaristia a inondarla
con il dono divino di luce della spiritualità dell’unità e a guidarla nel dare vita
a un’opera nella Chiesa. La risposta se la dà lei stessa rivolgendosi a Lui con
confidenza: il Movimento dei focolari
è frutto di «un affare fra me e
Gesù Eucaristia», «un affare tra Te e me».
Partendo da questa
affermazione ho così ripercorso con lei alcuni momenti della sua vita caratterizzati da una esplicita presenza
dell’Eucaristia. Si incontrano incantevoli “fioretti” che denotano un’anima
prescelta da Dio e di lui innamorata, così come scelte forti che l’hanno
profondamente segnata, orientandone decisamente il cammino. Ne è scaturita una
piccola “biografia eucaristica” – che potrebbe naturalmente venire sviluppata –,
dalla quale emerge una presenza costante, centrale, a tutto tondo di Gesù
Eucaristia.
In una seconda parte ho
cercato di penetrare nel segreto del rapporto personale con Gesù Eucaristia, che
appare semplice e profondo, con moti di affetto sincero e con intuizioni di
alta dottrina, naturale frutto di una convivenza sponsale. Le note personali, i
diari, le confidenze con i membri della sua comunità mi hanno affascinato,
dischiudendomi un’intimità non più segreta. Gesù Eucaristia è entrato nella sua
vita «più dell’aria nei miei polmoni, più del sangue nelle mie vene». Chiara
sembra struggersi d’amore, in una fusione divinizzante: «Gesù – gli confida –,
quando vieni nel mio cuore ogni parola svanisce di fronte alla tua presenza. Mi
perdo in Te e Ti dico: Te». In lui trova il motore del vivere: «È l’Eucaristia
che fa andare avanti, che divinizza la giornata, che cristifica la persona». Da
questa esperienza personalissima scaturisce un ricco ed essenziale insegnamento,
di cui la terza parte del libro offre appena qualche breve saggio. (continua)
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