Avevo tre anni quando per la prima volta andai al santuario
della Madonna della Madonna di san Luca a Bologna. Mi dicono che volli percorrere
a piedi i quasi 2 chilometri dei portici che da porta Saragozza salgono su al
santuario. I portici hanno altri due chilometri in piano. In tutto 666 archi,
intercalato da 15 cappelle coi misteri del Rosario. Di quel pellegrinaggio mi rimane
soltanto una foto ingiallita e sbiadita, unico ricordo.
Vi sono tornato nel 1964 in un momento difficile.
Ed eccomi oggi, per la terza volta, in questo nel santuario costruito
tra il 1600 e il 1700. Un santuario che ha una storia millenaria, attorno ad
una icona bizantina di una Madonna bella, con due occhi che penetrano nel cuore
e non si possono dimenticare.
Lo scenario è tra i più belli, con lo sfondo delle verdi
colline dei Preappennini.
Grande il raccoglimento.
“Affidiamo a te la nostra vita, a te, che hai accolto
con fedeltà assoluta la Parola di Dio e ti sei dedicata al suo progetto di
salvezza e di grazia, aderendo con totale docilità all’azione dello
Spirito Santo; a te, che hai avuto dal tuo Figlio la missione di
accogliere e custodire il discepolo che egli amava (cf. Gv 20, 26).
A te ripetiamo, tutti e ciascuno, “totus tuus ego sum”,
perché tu assuma la nostra consacrazione e la unisca a quella di Gesù e alla
tua, come offerta a Dio Padre, per la vita del mondo”.
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