60 anni fa, nel 1954, a
chiusura dell’anno mariano, Pio XII istituì la festa di Maria Regina. Il titolo di “Basilissa” le fu dato fin dai primi
tempi della Chiesa, leggendo rivolte a lei le parole del salmo: “Alla tua destra
sta la Regina in ori di Ofir... La Figlia del re è tutta splendore, gemme e
tessuto d’oro è il suo vestito” (Sal 45 (44),10. 14).
La madre ha seguito in
tutto il Figlio, fino alla croce, fino al cielo… e se lui è Re lei non poteva
non seguirlo anche nella regalità. E quante immagini della Madonna sono state
incoronate in tutto il mondo!
Ma noi a Roma… Sono così tante le immagini
romane di
Maria Regina da far supporre che il tema stesso sia
di origine romana. Come ti muovi la vedi seduta in trono accanto al Figlio che
le impone la corona della gloria. La si ritrova in affreschi nelle Catacombe e nei mosaici di Santa Maria Maggiore, come pure in un affresco della chiesa di S. Maria Antiqua nel Foro
Romano, sull’arco trionfale della chiesa dei SS. Nereo e
Achilleo. Più
tardi eccola di nuovo nella chiesa di
S. Clemente, di S. Prassede, di S. Pudenziana.
Perché Maria Regina? Perché in lei la
Chiesa, come afferma in Concilio Vaticano II, “ha già raggiunto nella
beatissima Vergine quella perfezione, che la rende senza macchia e senza ruga
(cf. Ef 5,27), i cristiani invece sono ancora impegnati a crescere in santità
vincendo il peccato” (LG 65). In lei Gesù ha toccato il vertice delle sue
possibilità di redentore vittorioso. In lei la Chiesa – noi – siamo già quello
che ancora non siamo, e che pure siamo chiamati ad essere. Basterà seguirla, come lei ha seguito il Figlio.
Nessun commento:
Posta un commento