Sta volgendo al termine il corso di
tre settimane per i superiori dei nostri studentati, nei quali 600 studenti si
stanno preparando alla loro futura vita missionaria tra gli Oblati. La grande varietà dei formatori
esprime la grande varietà della Congregazione presente in tutti i continenti: Pakistan,
Bangladesh, Sri Lanka, India, Filippine, Indonesia, Vietnam, Germania, Francia,
Spagna, Italia, Polonia, Lesotho, Sud Africa, Congo, Cameroun, Madagascar, Stati Uniti, Haiti,
Messico, Brasile, Bolivia, Australia, Canada.
Se alle origini sant’Eugenio fu
capace di interpretare ed esprimere i disagi, le attese, le speranze dei
contemporanei, con strumenti adeguati e rispondenti, anche oggi i loro seguaci sono
chiamati a percorrere il medesimo cammino. Questo implica vicinanza alla gente,
immersione nei loro problemi e sensibilità, pregiudiziale positiva e simpatia
per le tendenze culturali contemporanee. In questo modo il soffio dello Spirito
avrà ulteriori orizzonti su cui spirare e gli Oblati riceveranno ulteriori
impulsi, senza ripiegamenti su se stessi, ripetitività sterile, autoreferenzialità.
Spesso il carisma rimane legato al
primitivo mondo culturale, senza il coraggio di lasciarsi sfidare e certamente
arricchire dalle altre culture. L’audacia del cristianesimo primitivo, che ha
saputo lasciare il mondo ebraico ed aramaico per lasciarsi plasmare dalla
cultura greca, siriaca, latina, dovrebbe essere il coraggio dei nostri Istituti
oggi.
Siamo sinceramente aperti ad una
interpretazione e una attualizzazione del carisma secondo culture indiane,
filippine, congolesi, brasiliane…? Non basta dichiarare la sua
internazionalità. Si tratta di andare ben al di là della semplice presenza di
persone di altri universi culturali nell’Istituto o di semplice adattamenti di
tipo folcloristico. Occorre piuttosto aiutare chi appartiene a determinati
gruppi culturali ad utilizzare i propri linguaggi per ridire il carisma nel
proprio contesto culturale.
È un processo difficile non soltanto
per un freno che spesso agisce inconsciamente in quanti hanno sempre espresso
il carisma nella cultura originaria, ma anche per una frequente inerzia
intellettuale da parte di chi vive in altre culture, tentato di ripetere
pigramente il già detto. Non vi è tuttavia altra possibilità per essere
propositivi e per incidere nelle diverse culture. Si scopriranno così ulteriori
modalità di leggere e vivere il carisma, facendone emergere ulteriori
ricchezze, e consentendo ulteriore fecondità. È la sola garanzia di
sopravvivenza e di incisività nell’ambito sociale ed ecclesiale.
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